martedì 6 settembre 2011

Festa patronale di Maria SS. Immacolata a Palombaio

Nella 1° domenica di settembre la frazione bitontina di Palombaio festeggia la sua amata patrona Maria SS. Immacolata. Il culto all’Immacolata nacque nell’800’, quando Palombaio ( dal latino Palumbarium, luogo di nidificazione dei colombacci) si formò sull’asse della nuova strada per le Murge, in seguito alla bonifica di terre demaniali, ecclesiastiche e feudali; tuttavia l’antropizzazione nella zona si fa risalire alla Preistoria ( in lame ed avallamenti come Malnome ad est, Lama del Tiflis ad ovest, Via Casina di Dentro). Inizialmente fu abitata dalla borghesia terriera, che portò con sé un gran numero di braccianti e mezzadri, permettendo alla frazione di divenire un prosperoso centro agricolo. L’antica chiesa fu costruita nel 1854, anno della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, su progetto dell’architetto Michele Masotino e consacrata nel 1859. Qui si venera la pregevole immagine lignea dell’Immacolata, realizzata nel 1874 dall’intagliatore napoletano Enrico Pedaci ( il restauro dell’immagine, effettuato negli anni 90’, ne ha messo in rilievo la preziosità e la fragilità, per cui si decise di portare in processione il simulacro dell’Immacolata presente nella nuova chiesa).





L'antica immagina (1874) e la nuova, portata in processione



Per tutta la seconda metà dell’800 la chiesa fu il punto di riferimento devozionale anche per la vicina frazione di Mariotto (fino alla costruzione della chiesa nel 1902) e per tutte le masserie sparse nell’agro bitontino ai piedi della Murge. Nel 1913 l’illustre pedagogista bitontino Giovanni Modugno vi portò il grande politico Gaetano Salvemini, che, in un discorso quasi evangelico , “aprì le menti” ai contadini presenti, tanto che il parroco fu costretto a disturbarne il comizio. A causa della carente spaziosità dell’ambiente liturgico, si decise di costruire una nuova chiesa, adiacente a quella precedente, che accogliesse il grande numero di fedeli della frazione, consacrata nel maggio del 1999. Attualmente la frazione conta circa 3000 abitanti ed è ripartita in due principali nuclei: Valente e Palombaio. Anche quest’anno, quindi, la frazione ha vissuto con fede e gioia il momento culminante e tanto atteso dell’estate.




L'antica chiesa e la nuova




Galleria in Corso Vittorio Emanuele, realizzata dalla ditta Cipriani di Terlizzi


Il comitato feste patronali e la Parrocchia “Maria SS. Immacolata” hanno organizzato un coinvolgente programma di eventi civili e religiosi, culminati con la processione della sacra immagine dell’Immacolata. La sacra immagine ha percorso le principali vie della frazione, in mezzo ai tanti fedeli e parrocchiani, oltre alle autorità civili della città di Bitonto. per poi ritornare nella chiesa antica, dopo il lancio di un’artistica mongolfiera e il canto dell’ “Ave Maria” di Schubert. Grande è stata la presenza di gente venuta dalle città vicine, per assistere ai festeggiamenti ai consueti fuochi pirotecnici a cura della “Pirofantasy” di Barletta, che hanno coronato la festa.






















Bassa Musica "Città di Bitonto"





















Intanto i festeggiamenti sono proseguiti lunedì con il musical “Il sogno di Giuseppe” realizzato dai giovani della comunità parrocchiale di Palombaio, “momento di festa e riflessione sull’unità e il perdono”, come ha sottolineato il parroco , Padre Fulvio Procino.

Un riferimento a Bitonto è d’obbligo. Una comunità di 3000 abitanti, nonostante le difficoltà e ristrettezze economiche che investono tutte le città, ce la mette tutta per organizzare ogni anno un rispettabilissimo e coinvolgente programma di festeggiamenti, con un piccolo contributo di tutti. E Bitonto,CITTA’ DI 60.000 ABITANTI? Prendiamo allora, con umiltà, esempio dalle frazioni, i cui cittadini tante volte sono ingiustamente etichettati come “di serie B” … riscopriamo la nostra identità, non disperdiamola, ma soprattutto RIPORTIAMO A MAGGIO LE FESTE PATRONALI A BITONTO.



Foto e testo di Domenico Ferrovecchio

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