sabato 31 marzo 2012

"Sacralità domestica" a Grottaglie


Dall'archeologo Simone Mirto riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante evento iniziato a Grottaglie il 29 marzo. Lo ringraziamo per la segnalazione
‘Sacralità domestica’, curata dall’archeologo Simone Mirto e dal ceramista Mimmo Vestita nella ‘Città delle Ceramiche’, Grottaglie (Ta), in via Crispi 63/a, dal 29 marzo fino al 15 aprile
Apre i battenti la prima mostra dedicata alle statuette votive in terracotta
Le opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento saranno corredate da 15 scatti del fotografo Ciro Quaranta che narrano aspetti della fede popolare in Puglia
Saranno raccolte ed esposte per la prima volta in assoluto 95 statuette votive in terracotta che rappresentano alcuni dei santi venerati in Puglia, testimonianza tangibile della diffusa devozione casalinga meridionale. Aprono la mostra 15 scatti del fotografo Ciro Quaranta, che negli ultimi trenta anni ha portato avanti un minuzioso lavoro di ricerca sulla fede popolare in Puglia, riuscendo a mettere insieme un archivio che racconta momenti di fede e devozione che si sono ciclicamente ripetuti nel corso dei secoli. Le statuette votive corredate dalle immagini fotografiche racconteranno l’intimo rapporto che intercorre tra l’uomo ed il sacro; uno straordinario percorso espositivo porterà il visitatore in ambienti di epoche diversi, tutti racchiusi nella suggestiva cornice di Casa Vestita, nel cuore della ‘Città delle Ceramiche’. Grottaglie si prepara così alla prima mostra che accende i riflettori su un aspetto della devozione popolare, in un momento specifico come quello della Pasqua, in cui il mistero della fede viene particolarmente percepito dalla comunità.

L’esposizione dal titolo ‘Sacralità domestica’, curata dall’archeologo Simone Mirto e dal ceramista Mimmo Vestita aprirà i battenti, in via Crispi 63/a il 29 marzo e seguirà fino al 15 aprile, arricchendo così il ventaglio delle offerte culturali regionali durante il periodo pasquale in cui numerosi turisti raggiungono il Salento per godere delle miti temperature primaverili o per assistere ai rinomati Riti della Settimana Santa di Taranto. Fino domenica 15 aprile la mostra seguirà i seguenti orari (17 – 22). Per la giornata di Pasquetta l’esposizione propone un’apertura straordinaria (10 -22).
“Un’esposizione preziosa e rara – commenta Simone Mirto curatore della mostra – Sacralità domestica è la prima che in Italia ripercorre la produzione minore delle statuette votive in terracotta realizzate a Grottaglie. Quella esposta è l’unica collezione conosciuta che raccoglie un numero così consistente di Santi, Madonne e statuette di Gesù inerenti alla Passione, Morte e Resurrezione, di produzione strettamente locale. La straordinarietà delle opere è nella riproduzione miniaturizzata, in chiave fresca e popolare, degli abiti e degli ornamenti che rispecchiano con fedeltà le caratteristiche delle statue a grandezza naturale presenti nelle Chiese della zona. Particolari sono infine i colori vivaci e decisamente sgargianti delle immagini sacre che stesi “a freddo” sono caratteristici delle produzioni minori grottagliesi, ritornano infatti anche nelle statuette presepiali coeve”.
Intimamente legate alla famiglia, le statuette dei santi in terracotta facevano parte di un dialogo costante nella vita di ogni giorno tra l’uomo ed il sacro; spesso collocate nelle nicchie scavate nel tufo delle mura domestiche, sulle angoliere delle cucine, sui cassettoni o sui comò delle stanze da letto erano adornate da fiori e poste sotto campane di vetro. Sotto lo sguardo fisso delle statuette sacre vivacemente colorate scorrevano tutte le immagini della vita familiare, le nascite e le morti, le liti e gli abbracci riappacificatori.

Ad esse gli adulti rivolgevano le preghiere quotidiane ma anche lo sguardo triste nei momenti di sconforto e difficoltà, ad esse i bambini con occhi vivaci su invito degli anziani di casa indirizzavano le loro prime preghierine ricevendo in cambio caramelle che misteriosamente cadevano dall’alto. Interamente realizzate a mano e dipinte a freddo dai ceramisti grottagliesi nelle loro case al ritorno dalla lunga giornata lavorativa in bottega, le statuette che non superavano i 15-20 centimetri di altezza, erano vendute in occasione delle feste patronali nei paesi della Puglia.
Testo e foto di Simone Mirto

mercoledì 28 marzo 2012

L'inaugurazione della nuova chiesa di Sant'Achille in Molfetta

Un nuovo inizio. Si può parlare in questi termini per la parrocchia di Sant'Achille in Molfetta, che nei giorni scorsi ha vissuto intensi momenti di preparazione e di festa per l'inaugurazione, benedizione e dedicazione del nuovo edificio Sacro dedicato al Santo Martire, venerato in parrocchia in un quadro del 2000.
La comunità di Sant'Achille, sorta nel 1975 in concomitanza con il nascente Rione Paradiso che segnava una decisiva espansione della città di Molfetta verso l'entroterra, ha subito, nel corso degli anni, numerosi "traslochi" in vari locali messi a disposizione per il culto dai vari residenti (nasce il 7 dicembre del 1975, nel seminterrato della II traversa di Via R. Cormio 6, attualmente V. Girolamo Minervini; dal 6 gennaio 1976 nei locali di I parallela V. Terlizzi 4, attuale V. Marie Curie; dal 17 giugno dello stesso anno, nello scantinato di V. Don Francesco Samarelli 13/bis; dal 4 marzo del '79 in V. Marinelli 7/P e 7/Q), in attesa della costruzione del definitivo edificio, sito in via Achille Salvucci, che per oltre 30 anni, ha accolto i numerosissimi fedeli che lentamente hanno preso possesso, non solo del Rione Paradiso, ma anche della nuova zona 167 e del Lotto 2, rendendo così la comunità di Sant'Achille, la più popolosa dell'intera Diocesi, con i suoi 15.000 parrocchiani.
Ben presto si è resi conto della necessità di realizzare una nuova aula liturgica, dal momento che la precedente costruzione, inaugurata dall'indimenticato don Tonino Bello il 28 giugno del 1987, con la sua capienza di soli 300 individui, risultava inadatta, non solo per le grandi cerimonie, come Comunioni e Cresime, ma anche per le semplici funzioni domenicali: infatti, per la Messa delle ore 10, dedicata in particolar modo ai bambini e ai giovani, si era costretti a celebrare contemporaneamente due diverse funzioni, una in chiesa per i più piccoli, e l'altra nei locali sottostanti della parrocchia per i più grandi.
Grazie alla tenacia del parrocco don Raffaele Tatulli, del consenso del Vescovo Mons. Luigi Martella e del grande desiderio e fervente attività dell'intera comunità parrocchiale, che ha contribuito con generose offerte e molti sacrifici, finalmente il 23 dicembre 2007 si pone la prima pietra di quella che sarà la nuova chiesa di Sant'Achille.
Dopo ben 4 anni di lavori, finalmente il 25 marzo 2012, in occasione della festività dell'Annunciazione della B.V. Maria, si inaugura il nuovo edificio sacro, alla presenza di tutto il clero diocesano, delle autorià civili e di una moltitudine tra fedeli e semplici curiosi, che hanno invaso la nuova chiesa e assistito ad una lunga e bellissima cerimonia di benedizione e dedicazione, durata ben 3 ore.
L'unzione con l'olio benedetto delle 4 Croci angolari da parte del parroco, don Raffaele Tatulli

Il rito dell' "accensione" della nuova chiesa



Durante la celebrazione, frammenti di reliquie di Santi cari alla comunità parrocchiale (San Corrado, Patrono della Città e della Diocesi di Molfetta, San Giovanni Bosco, San Domenico Savio e San Pio da Pietrelcina) sono stati inseriti e murati nell'altare, sovrastato dal Crocifisso che sembra voler accogliere tutti i fedeli giunti nella nuova chiesa con le sue grandi braccia aperte. Il Cristo, sebbene nella classica posizione della crocifissione, rappresenta chiaramente il preludio della imminente Resurrezione.
Grande curiosità, che ha sollevato non poche critiche, è stata attribuita agli enormi pannelli bruni esposti sulla facciata e lateralmente alla chiesa, dall'aspetto quasi rugginoso, forse poco consono ad una nuova realizzazione. In realtà anche questa trovata nasconde un significato simbolico: la ruggine del nostro cuore,che si rivela sottoforma dei nostri peccati, deve essere tenuta fuori dalla chiesa, per portar dentro solo il meglio di noi stessi, ciò che è essenzialmente buono, al cospetto del Signore, che ci accoglie con le sue enormi braccia aperte verso di noi.
Lunedì 26 marzo invece, con una semplice e raccolta processione, tutta la comunità ha accompagnato il simulacro della Regina del Paradiso, che sin dalle origini, è stata venerata dai parrocchiani prima attraverso un quadro e poi, dal 1993, con un simulacro, dalla vecchia alla nuova chiesa, a cui è seguita la Santa Messa celebrata dal parroco, insieme ai viceparroci don Massimiliano Fasciano e don Luigi Caravella, nella chiesa ancora una volta gremitissima di gente.
Il simulacro del Sacro Cuore
La prima pietra


L'altare e il tabernacolo, dietro al quale è possibile giungere nella piccola Cappella che permette una raccolta e individuale adorazione del Santissimo
Nella vecchia chiesa, tutti sono pronti per l'inizio della processione...

































Dopo la lunga attesa, finalmente possiamo presentare la definitiva parrocchia di Sant'Achille in Molfetta...!
Testo di Maria Cristina Roselli
Foto di Maria Cristina Roselli, Francesco De Nicolo e Lucia Mozzillo
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