venerdì 31 agosto 2012

Il degrado del quadro "La morte di Sant'Anna" della parrocchia S. Gioacchino di Terlizzi

Il Museo Diocesano della diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, in collaborazione con l'Ufficio per i Beni Culturali e l'Arte Sacra, d'intesa con la parrocchia San Gioacchino di Terlizzi, si è fatto promotore della raccolta fondi finalizzata al necessario restauro della tela di Antonio Baldi intitolata "Morte di Sant'Anna" e conservata sull'altare maggiore della parrocchia di San Gioacchino a Terlizzi.
L'opera, seppur di pregevole fattura ingiustamente ignorata per troppo tempo, urge di un restauro conservativo ed estetico.
Il dipinto presenta una pellicola pittorica molto abrasa e offuscata da uno strato di vernice foto-ossidata che impedisce la lettura del colore originale.

 

Risultano necessari, inoltre, interventi di consolidamento in quanto la tela risulta priva di telaio di sostegno.
Sono altresì visibili diversi tagli orizzontali e verticali sulla struttura e diverse toppe dipinte con colori incoerenti rispetto gli originali.

In questa foto è ben visibile un foro presente sul quadro




Per il restauro estetico si dovranno rimuovere innanzi tutto le pesanti ridipinture con appositi solventi, successivamente dovranno essere colmate le lacune ed infine verniciate con appositi colori.

Evidente in questa foto il fenomeno del distaccamento della tela dal sconnesso tavolato restrostante

A destra alcune toppe



Il restauro sarà effettuato della ditta di restauri ACHG di Annamaria e Giuseppe Chiapparino, terlizzesi e già noti per significativi interventi di restauro sulle tele del De Napoli, sugli affreschi e sugli altari di Santa Maria La Nova, su opere depositate presso il Museo Diocesano.



Tutelare il nostro patrimonio artistico significa tutelare e trasmettere la nostra fede e la nostra identità culturale, testimoniarla, comunicarla secondo linguaggi straordinari ed unici, quali sono quelli dell’arte.

Ricordiamo che per sostenere l'iniziativa di restauro è possibile fare un versamento con:

- CCP n. 11741709 intestato a CURIA VESCOVILE - MOLFETTA, PIAZZA GIOVENE n.4 70056 - MOLFETTA (BA) specificando la causale "ADOTTA UN'OPERA D'ARTE"

- bonifico sul conto IT 68 W 07601 04000 0000 11741709 intestato a CURIA VESCOVILE - MOLFETTA, PIAZZA GIOVENE n.4 70056 - MOLFETTA (BA) specificando la causale "ADOTTA UN'OPERA D'ARTE"



N.B.:Esprimo un doveroso ringraziamento all'Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l'Arte Sacra per avermi fornito le informazioni e le foto qui riportate.



Testo di Francesco De Nicolo

giovedì 30 agosto 2012

La Festa Patronale di Sant'Oronzo a Turi

Gli scorsi 25 e 26 agosto Turi, paese di circa 13.000 abitanti nel Sud Barese, ha solennemente festeggiato  il suo Patrono principale, Sant'Oronzo vescovo.
L'origine della devozione del popolo di Turi per il santo salentino va ricercata nel lontano 1658, anno in cui l'intera Terra di Bari fu vessata da una terribile epidemia di peste che ne decimò la popolazione. Secondo la leggenda, in quell'anno buio, Sant'Oronzo apparve ad una verginella indicandole il luogo in cui i turesi avrebbero potuto venerarlo. Si trattava della grotta nella quale, secondo un'altra leggenda, il santo  si sarebbe nascosto per fuggire dalle persecuzioni e dove avrebbe trascorso gli ultimi giorni della sua vita prima di essere decapitato.
La grotta fu presto meta di pellegrinaggi da parte del popolo turese che presto ottenne dal santo la desiderata grazia della cessazione della pestilenza.
Col passare del tempo la chiesa-grotta divenne inadatta ad ospitare il gran numero di fedeli e fu necessaria l'edificazione di una struttura completata nel 1727 e oggi conosciuta come Cappellone di Sant'Oronzo.
La chiesa-grotta, invece, divenne la cripta del nuovo edificio sacro.
E' proprio verso questo Santuario rupestre che si dirige la processione del busto del Santo che si svolge la sera del 25 agosto e che parte dalla Chiesa Matrice dell'Assunta. 
Il giorno principale dei festeggiamenti è, però, il 26 agosto. Alle ore 11.00 parte la solenne processione di gala con la cavalcata storica e gli sbandieratori, le confraternite, le autorità civili e militari e il simulacro di Sant'Oronzo, opera proveniente dall'atelier degli scultorii Brudaglio di Andria. In serata, dal Cappellone di Sant'Oronzo il busto del Santo viene issato in cima ad un Carro Trionfale alto 14 metri e trainato da sei muli, e su questo fa rientro in città fino ad arrivare alla piazza principale dove è accolto dal popolo festante.
Riportiamo qui di seguito alcuni scatti della processione serale del 26 agosto con il Carro Trionfale.



Impianto di luminarie della premiata ditta Faniuolo di Putignano (Ba)





Il simulacro di Sant'Oronzo nella chiesa matrice di Turi, opera dello scultore
Nicola Antonio Brudaglio di Andria









Il Carro Trionfale di Turi è alto 14 metri e lungo 8 metri. Ha la forma di un piccolo campanile terminante con una cuspide. Da una iscrizione si evince che la struttura venne realizzata per la prima volta nel 1851 per voto dei turesi. Come per tradizione, sul carro prende posto la banda musicale. Diversamente dal più grande, più antico, più prezioso Carro Trionfale della città di Terlizzi, quello di Turi non viene montato e smontato ogni anno, ma viene conservato integro in un capannone fatto edificare appositamente per ospitare il carro durante il corso dell'anno.










Il Carro arriva in piazza



Testo di Francesco De Nicolo
Foto di Michele Cutrone che sentitamente ringrazio per  la sua gentile concessione

martedì 28 agosto 2012

Alcune foto inedite della Festa Maggiore 1992

In occasione del 20° anniversario della costruzione del nuovo Carro Trionfale della Madonna di Sovereto, pubblichiamo queste inedite fotografie scattate dall'amico Mimmo Amorosini nel 1992.
Il '92 fu un anno davvero particolare perché, oltre a svolgersi la prima sfilata con il nuovo Carro Trionfale, in quell'anno la Madonna fece ritorno a Terlizzi su un carretto trainato da due buoi bianchi.

Si noti Mons. Gaetano Valente

La Madonna di Sovereto transita accanto al Carro Trionfale
fermo all'inizio della Villa di viale Roma










Rappresentano davvero un prezioso documento storico queste immagini perché immortalano la prima insolita processione del nuovo Carro Trionfale. Un Carro ricostruito con il contributo di tutta la cittadinanza e che nell'edizione del '92 sfilava ancora incompleto, ma pur sempre solenne e maestoso.
Ecco qui un paio di foto scattate da un balcone al momento della virata di Corso Vittorio Emanuele II - Piazza IV Novembre.



Quelle che seguono qui, invece, sono le foto dello spostamento del Carro da Piazza Duomo a Piazza IV Novembre dinnanzi al Palazzo di Città dove, come consuetudine, il grande campanile mobile rimane in sosta alcuni giorni prima di essere riportato al Calvario per essere smontato.




Esprimiamo, anche in questa sede, il vivo ringraziamento a Mimmo Amorosini per aver voluto condividere con noi queste storiche immagini.


Qui vediamo il Carro nei pressi di via Madonna delle Grazie, avviato a percorrere il tragitto che lo separava dal piazzale dell'azienda Tangari a viale Roma, effettuando il seguente inconsueto itinerario:
via Madonna delle Grazie - via Eroi del cielo - piazza Europa - via Eroi del mare - via Campo Sportivo - viale Roma.






Si trattò di un evento eccezionale ed irripetibile che fu reso possibile grazie al generoso contributo economico di tutta la cittadinanza, il cui contributo rese possibile la ricostruzione di un nuovo Carro giusto in tempo per la Festa Maggiore del 1992. Doveroso ricordare l'instancabile lavoro del tram costituito degli ebanisti fratelli Tangari, degli artisti Maria Bonaduce, Enzo Sforza, Maddalena Cipriani ed Antonio Volpe (che ridipinsero le tele sui modelli originali), dell'architetto Michele Gargano e degli storici Angelo D'Ambrosio e mons. Gaetano Valente.
Ed a don Gaetano va, infine, il nostro pensiero animati dalla volontà di perpetuare il suo ricordo e la gratitudine per il tanto lavoro svolto per la nostra Terlizzi.



Foto di Mimmo Amorosini e dell'archivio privato della famiglia Cagnetta
Testo di Francesco De Nicolo
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