lunedì 25 maggio 2009

INTER LICIUS - IL CARRO TRIONFALE



IL CARRO TRIONFALE



La storia del nostro carro trionfale ha inizio nel 1868, quando l’allora sindaco Michele De Napoli e i quattro “primi eletti” (assessori) diedero corpo al primo prototipo del carro che rimarrà invariato nelle sue strutture e decorazioni fino ai giorni nostri.

La prima realizzazione del carro trionfale avvenne per mano del pittore scenografo Raffaele Affaitati di Foggia, a cui fu demandato il compito di realizzare i bozzetti del carro così come erano stati progettati dal sindaco Michele De Napoli con il consenso unanime della giunta comunale.

Il prototipo finale nasce dall’evoluzione di tre bozzetti disegnati dal De Napoli che vedeva nelle prime versioni un’ardita concezione del tempietto posizionato su un ripiano superiore portante che non soddisfaceva pienamente il Maestro, il quale nel terzo bozzetto espresse dei concetti di slancio e purezza delle linee architettoniche.

Nel bozzetto infatti vediamo la realizzazione di una cupola sormontata da una croce raggiata e l’inserimento delle originali quattro grandi pitture negli ovali dell’ultimo ripiano, raffiguranti il Cristo Redentore, il compatrono San Michele Arcangelo e due Angeli cantori.

Il prototipo fu realizzato dall’Affaitati e sfilò per la prima volta per le vie cittadine durante la festa patronale del 1868 come raffigurato nel dipinto a olio opera di Raffaele De Lucia (1837-1877) in onore del sindaco e presidente della prima festa patronale in cui si vedeva il carro trionfale.





dipinto di Raffaele De Lucia





Il vecchio carro trionfale (1868-1991)



Il nuovo carro trionfale



Il nostro magnifico carro, non è quello originale, poiché, l'originale è andato perduto in uno spaventoso incendio che nel 1991 lo distrusse completamente.

Le cause dell'incendio sono tutt'ora sconosciute, quel che è certo è che fu un incendio doloso.

L'incendio fu per Terlizzi un durissimo colpo: la città fu colpita nel cuore, nella sua più alta rappresentazione di civiltà. Era il chiaro segno che qualcuno aveva le mani sul nostro paese.

Per fortuna, grazie al fervore dei cittadini terlizzesi e grazie all'impegno di molti, il carro è stato ricostruito più bello che mai (oserei dire), e ora continua a sfilare ogni prima domenica di agosto, per le vie di Terlizzi.







lunedì 18 maggio 2009

INTER LICIUS - LA MADONNA DI SOVERETO E IL CARRO TRIONFALE

LA MADONNA DI SOVERETO E IL CARRO TRIONFALE



Costituisce un capitolo affascinante della storia pugliese quello delle tradizioni popolari, così varie e complesse e sempre pregnanti di contenuti simbolici e culturali. Tra queste, un posto preminente spetta alla festa patronale di Terlizzi nella specialità del culto devozionale verso la Madonna di Sovereto, che più caratterizza l’universo religioso della comunità e che culmina nel solenne rito processionale con il caratteristico e spettacolare Carro Trionfale di 22 metri d’altezza, su cui viene intronizzata e portata in trionfo l’antica icona della Santa Madre di Dio dai chiari stilemi iconografici di ascendenza bizantina. E’ una tradizione che si ripete dai primi decenni del ‘700 ed è legata al racconto popolare di origine antichissima, ma con uno sfondo storico, che narra del ritrovamento della sacra icona in una grotticella del bosco del “Sovero” nell’agro terlizzese, ma ad opera di un pastore bitontino, e della contesa sorta tra le due città circa l’appartenenza dell’icona e conclusasi con l’intesa di ricorrere al “giudizio di Dio”, così articolato e convenuto: l’icona sarebbe stata assegnata a quella città dove l’avrebbero recata sopra un carro agricolo due buoi delle rispettive città ad esso aggiogati e lasciati liberi sulla confluenza delle due strade direzionali verso l’una e l’altra località. Venne favorita Terlizzi tra il tripudio del popolo.

Nasce da questa storia piena di fascino e di mistero la festa patronale, chiamata “festa maggiore”, dai terlizzesi.

Don Gaetano Valente





martedì 12 maggio 2009

INTER LICIUS - LO STEMMA DI TERLIZZI

LO STEMMA DI TERLIZZI

Nello scudo sono raffigurate tre torri merlate emergenti a loro volta da una più ampia torre circolare di basamento. Sulla torre centrale, più alta e possente, è collocata la figura di S. Michele Arcangelo, patrono principale della città; la torre di destra è sovrastata dalla figura della civetta mentre quella di sinistra dal gallo. Diverse le interpretazione dei due animali comunque non in contrasto da tra loro sia che si rivendichi una diretta ascendenza dalla mitologia classica, magari a giustificazione delle presunte origini greche della città come sostenne la storiografia locale ottocentesca (la civetta sacra a Minerva e simbolo della prudenza, il gallo caro a Marte, Apollo e Mercurio simbolo della vigilanza), sia che si considerino tali simboli mutuati dall’araldica rinascimentale, pur sempre di origine classica, che vuole la civetta, in quanto cara a Atena e poi Minerva, simbolo della scienza e della sapienza e il gallo della fierezza e vigilanza. A indicare i terlizzesi come popolo saggio e fiero.


Lo stemma attuale è diverso da quello in uso sino agli inizi del secolo scorso e dipinto, insieme all’allegoria dell’Italia, sulla volta della sala consigliare risalente al 1901. Originariamente lo stemma -il più antico che si conosce è raffigurato sulla campana del 1580 ora nel campanile al vela della chiesa del cimitero ma voluta dal sindaco del tempo Pontiano Brigazza- differiva per gli animali delle torri laterali: due pennuti uguali difficilmente identificabili. Analoga la rappresentazione sugli stemmi scolpiti attualmente murati nell’androne del Palazzo di Città e soprattutto quello, più noto, sulla facciata della torre normanna in Piazza Cavour. Per Gaetano Valente, autore di studi e saggi sulla storia medioevale e moderna di Terlizzi “deve essere stato nel contesto storico tra il 1529 e il 1532, che Terlizzi, tornata libera dopo la condanna, per tradimento, di Ferrante Orsini, suo ultimo signore, e prima che venisse barattata dall’imperatore asburgico Carlo V con la rocca di Monaco, si diede un proprio stemma sostituendo il cimiero, sopra la torre maggiore, con l’immagine del suo patrono e gli orsi sulle due torri minori”.

giovedì 7 maggio 2009

INTER LICIUS - PALAZZI DE GEMMIS


PALAZZO DE GEMMIS



Il palazzo baronale della famiglia de Gemmis, risale al XVIII secolo.
E' un raffinato palazzo in pietra situato in Corso Vittorio Emanuele II, con un grande e artistico portale d'ingresso.



venerdì 1 maggio 2009

INTER LICIUS - INNO DI TERLIZZI

L'INNO CITTADINO DI TERLIZZI



Terlizzi, al pari di pochissime altre città, ha un inno ufficiale scritto da Fulvio Spagnoletti.





L'ALBERO DELLA LIBERTÀ



È l'albero della libertà

il simbolo della nostra civiltà:

ha radici profonde e fortissime

e parla della mia città.




È nobile e bellissimo

ma è fragile

se non ha la tua lealtà:

e di fiori e di terra è aromatico,

di lavoro e di onestà.




E racconta, se tu lo vuoi,

dei suoi martiri e dei suoi eroi

e dei padri il vivo pensiero

che come vento ci sfiorerà …




È l'albero della libertà,

è un simbolo:

non ha tronco e non ha età:

ha i colori dei cieli più limpidi

della nostra umanità.




È l'albero della libertà:

tu cercalo e vedrai che ci sarà

nelle piazze, negli orti, nei vicoli,

nello sguardo di chi incontrerai …

Tu cercalo dentro l'anima

di Terlizzi, mia città.










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