Foto, storie, opinioni, pensieri di Francesco De Nicolo con la collaborazione di Maria Cristina Roselli, Domenico Ferrovecchio e Massimo Colonna.
martedì 12 maggio 2009
INTER LICIUS - LO STEMMA DI TERLIZZI
Nello scudo sono raffigurate tre torri merlate emergenti a loro volta da una più ampia torre circolare di basamento. Sulla torre centrale, più alta e possente, è collocata la figura di S. Michele Arcangelo, patrono principale della città; la torre di destra è sovrastata dalla figura della civetta mentre quella di sinistra dal gallo. Diverse le interpretazione dei due animali comunque non in contrasto da tra loro sia che si rivendichi una diretta ascendenza dalla mitologia classica, magari a giustificazione delle presunte origini greche della città come sostenne la storiografia locale ottocentesca (la civetta sacra a Minerva e simbolo della prudenza, il gallo caro a Marte, Apollo e Mercurio simbolo della vigilanza), sia che si considerino tali simboli mutuati dall’araldica rinascimentale, pur sempre di origine classica, che vuole la civetta, in quanto cara a Atena e poi Minerva, simbolo della scienza e della sapienza e il gallo della fierezza e vigilanza. A indicare i terlizzesi come popolo saggio e fiero.
Lo stemma attuale è diverso da quello in uso sino agli inizi del secolo scorso e dipinto, insieme all’allegoria dell’Italia, sulla volta della sala consigliare risalente al 1901. Originariamente lo stemma -il più antico che si conosce è raffigurato sulla campana del 1580 ora nel campanile al vela della chiesa del cimitero ma voluta dal sindaco del tempo Pontiano Brigazza- differiva per gli animali delle torri laterali: due pennuti uguali difficilmente identificabili. Analoga la rappresentazione sugli stemmi scolpiti attualmente murati nell’androne del Palazzo di Città e soprattutto quello, più noto, sulla facciata della torre normanna in Piazza Cavour. Per Gaetano Valente, autore di studi e saggi sulla storia medioevale e moderna di Terlizzi “deve essere stato nel contesto storico tra il 1529 e il 1532, che Terlizzi, tornata libera dopo la condanna, per tradimento, di Ferrante Orsini, suo ultimo signore, e prima che venisse barattata dall’imperatore asburgico Carlo V con la rocca di Monaco, si diede un proprio stemma sostituendo il cimiero, sopra la torre maggiore, con l’immagine del suo patrono e gli orsi sulle due torri minori”.
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