martedì 24 gennaio 2012

La Settimana Clariana a Bitonto

E' iniziata Domenica, nella Chiesa di S. Leone Magno di Bitonto, la Settimana di preghiera in onore di Santa Chiara d'Assisi. La comunità francescana del convento, guidata da P. Antonio Cofano, ha intrapreso infatti le celebrazioni in onore dell'VIII Centenario della Consacrazione di S. Chiara (1212-2012), con la benedizione di un'artistica immagine della Santa, opera dello scultore Antonio Papa di Surano (Le) e realizzata grazie all'intraprendenza di un gruppo di giovani devoti della parrocchia. Con questo testo la comunità annuncia l'iniziativa: Vogliamo rendere gloria al Signore della nostra vita, e amarlo "con tutto il cuore,con tutta l'anima e con tutte le forze". Ci lasceremo prendere per mano da S. Chiara, dal suo travolgente amore per il Signore "amato sopra ogni cosa" e chiederemo allo Spirito che tutta la nostra persona sia coinvolta nell'atteggiamento di amore, di adorazione e di servizio.
L'intensa settimana di preghiera culminerà con la processione dell'immagine della Santa per le vie del quartiere domenica prossima alle 11.00 e l'intitolazione della piazza vicina alla Chiesa a Santa Chiara ( la Santa verrà festeggiata ogni anno a settembre con S. Pio da Pietrelcina e S. Francesco d'Assisi).

Ecco di seguito il programma di questi giorni:
Martedì 24
ore 19.00: Celebrazione Eucaristica e catechesi sulla vita di S. Chiara;
Mercoledì 25
ore 19.00: Celebrazione Eucaristica e catechesi sulla vita di S. Chiara;
ore 20.00: nel salone S. Damiano: 2° parte del film "Chiara e Francesco";
Giovedì 26 - CON CHIARA IN PREGHIERA
Turni di Adorazione Eucaristica per tutta la giornata;
Ore 18.00 e 20.30: Adorazioni Comunitarie;
Venerdì 27
Ore 10.00: I BAMBINI INCONTRANO CHIARA;
Ore 20.00: Nel salone S. Damiano "Chiara: chi sei?"- Incontro culturale sulla figura e la spiritualità di S. Chiara d'Assisi;
Sabato 28
Ore 10.00: CHIARA, SORELLA E MADRE - riflessione e preghiera particolarmente per le mamme;
Ore 19.00: CHIARA, DI NOME E DI FATTO - Celebrazione e Incontro festa con la partecipazione di chi porta il nome "Chiara"
Domenica 29
Ore 11.00: Cammino di fede per le strade con l'immagine di S. Chiara;
S. Messa e intitolazione della Piazza mercato a "S. Chiara d'Assisi;
Ore 19.00: Vogliamo diventare come Chiara - propositi a conclusione della Settimana Clariana.









Testo e foto di Domenico Ferrovecchio

domenica 22 gennaio 2012

S. Antonio Abate a Terlizzi

Lo scorso 17 gennaio la Chiesa ha celebrato la liturgia di Sant'Antonio Abate, monaco eremita protettore degli animali domestici.
A Terlizzi esistevano ben due chiese dedicate al santo, una imtra moenia e una extra moenia. Quella intra moenia era composta da un'unica navata e un solo altare su cui si venerava una tela con l'immagine di S. Antonio Abate.
La devozione verso questo santo è andata purtroppo scemando nel corso del tempo e la tradizionale benedizione degli animali non era effettuata il 17 gennaio, ma la domenica precedente al Corpus Domini, nei pressi della chiesa di Santa Lucia.
Quest'anno però, la famiglia Marinelli ha voluto organizzare presso la cappella della propria villa in contrada Camarelli (sulla provinciale Terlizzi-Ruvo) alcuni festeggiamenti in onore del santo.
Nell'occasione verrà benedetta l'immagine di Sant'Antonio Abate e verranno benedetti gli animali domestici.

Foto di M.C.R.
Testo di F.D.N.

domenica 15 gennaio 2012

"Le adescatrici... di donatori!!!"

Si intitola "Le adescatrici... di donatori!!!" il video realizzato dai giovani del gruppo Avis di Molfetta per partecipare al concorso a livello nazionale organizzato dal gruppo Giovani Avis: "E tu che donatore sei?".
Questo concorso vuole premiare la fantasia e l'estro dei giovani donatori volontari sparsi nella nostra penisola, con la creazione di video che promuovano la figura del donatore di sangue e sensibilizzino gli italiani a tale argomento.
Sulla classifica nazionale, verranno premiati i primi tre video con il punteggio maggiore ottenuto in base al numero delle visualizzazioni su internet,dei "mi piace" attribuiti,dei commenti sotto il video su youtube. Una giuria stabilirà i tre premi qualità con giudizio insindacabile. I tre premi sono: videocamera digitale full hd, orologio offerto dalla ditta "Too late" e cofanetto con i prodotti offerti dalla medesima ditta.

Il gruppo giovani Avis di Molfetta ha realizzato questo video, "Le adescatrici...di donatori!!!", simpatico, fresco, ma nonostante tutto carico di un grande messaggio: l'importanza di essere donatori! Io vi ripropongo qui di seguito il link del video: invito ciascuno di voi a prenderne visione e, se lo riterrete opportuno, a votarlo!

http://www.youtube.com/watch?v=4zhABMV0FCA&feature=share

Testo di Maria Cristina Roselli
Foto tratta da internet

venerdì 13 gennaio 2012

San Salvatore da Horta nella parrocchia S. Bernardino

A Molfetta la comunità dei frati minori Osservatori detti Zoccolanti che occupava il convento con l'annessa chiesa dedicata a San Bernardino, doveva essere molto devota a San Salvatore da Horta, santo che in vita era stato proprio frate di questo particolare ordine di francescani.
In ricordo dell'antica devozione, nella navata destra possiamo ammirare ancora oggi l'altare ligneo entro il quale è incorniciata una tela raffigurante S. Salvatore che intercede presso la Vergine, di autore ignoto. L'opera, così come l'altare, risale probabilmente al XVII secolo anche se le manomissioni (ridipinture) compromettono l'attendibilità della datazione e impediscono una possibile attribuzione. A più recente fattura risale invece la statua in cartapesta raffigurante San Salvatore da Horta che guarisce i malati, collocata al lato destro della bellissima bussola lignea d'ingresso.


Don Pasquale Rubini, che quest'anno festeggerà il suo terzo anno alla guida della parrocchia s. Bernardino, ha espresso il desiderio di voler rivalutare la festa di San Salvatore salvandola dall'oblio completo che sta attraversando, ponendo il santo francescano come modello e guida ideale per i giovani e i più piccoli che frequentano la parrocchia.
Una delle cause dell'oblio di questa festa va imputata alla disorganizzazione dell'associazione. Lo stesso parroco, avvalendosi dell'aiuto di alcuni collaboratori, ha deciso di riscrivere lo statuto dell'associazione poiché l'attuale è poco consono al correre dei tempi odierni. Di fondamentale importanza è l'obbiettivo di rifondare l'associazione di San Salvatore coinvolgendo i giovani e i giovanissimi tra cui il gruppo dei ministranti. Una mossa che è piaciuta ai ragazzi, che in questo modo hanno potuto anche imparare che far parte di un'associazione non è solo roba per adulti e anziani; un domani saranno proprio questi giovani ad organizzare i festeggiamenti in onore di San Salvatore.
Per le celebrazioni liturgiche va ricordato che anche quest'anno si terranno, a partire dall'11 gennaio fino al 7 marzo (ore 18.30), i nove mercoledì di San Salvatore che culmineranno con la novena e la festività liturgica del 18 marzo.
Per un futuro non troppo lontano si auspica l'introduzione della processione con il simulacro del Santo.
Testo di Damiano de Gennaro con la collaborazione di Francesco De Nicolo
Foto di Francesco De Nicolo

lunedì 9 gennaio 2012

Scheda turistica della città di RUVO DI PUGLIA

Ruvo di Puglia (Riuv in dialetto ruvese) è un comune italiano di 25.786 abitanti della provincia di Bari in Puglia. Sorge al limitare delle Murge e conserva le originarie strade tortuose e le abitazioni in pietra chiara.

ORIGINE DEL NOME:
Il nome greco di Ruvo, Ru;y (Rhyps), da cui derivano il latino Rubi e l’italiano Ruvo, molto probabilmente non è di origine greca, ma deriverebbe dal nome indigeno di Ruvo. Errata è l’ipotesi, un tempo accreditata, secondo cui il nome Ruvo derivi dall’abbondanza di rovi nel luogo dove fu edificata la città. i può pertanto supporre che nel prefisso ru- gli indigeni di Ruvo vollessero denominare il loro centro di vita sito in un vasto territorio dalla visuale molto ampia. Il nome del luogo veniva così a corrispondere perfettamente alla sua posizione topografica.
tratto da Ruvolive.

STORIA:
  1. Epoca preistorica;
  2. Epoca greca;
  3. Epoca romana;
  4. Epoca delle invasioni barbariche:
  5. Epoca Normanna;
  6. Epoca Sveva;
  7. Età angioina;
  8. Età aragonese;
  9. Epoca moderna;
  10. Epoca contemporanea.
tratto da Ruvolive.


MONUMENTI E LUOGHI D'INTERESSE:

CHIESE:
  1. Cattedrale dell'Assunta;
  2. Chiesa di San Domenico;
  3. Chiesa di San Michele;
  4. Chiesa del SS. Redentore;
  5. Chiesa dell'Immacolata;
  6. Chiesa di Santa Lucia (nuova);
  7. Chiesa di San Giacomo (nuova);
  8. Chiesa della Sacra Famiglia;
  9. Chiesa della Madonna del Carmine;
  10. Chiesa del Purgatorio;
  11. Chiesa dei Santi Medici;
  12. Chiesa dell'Annunziata;
  13. Chiesa di San Rocco;
  14. Chiesa di Santa Lucia (Cappuccini);
  15. Santuario di Santa Maria delle Grazie;
  16. Chiesa della Madonna di Calendano (rupestre);
  17. Chiesa di San Giacomo

PALAZZI:
  1. Palazzo Avitaja (municipio);
  2. Palazzo Jatta;
  3. Palazzo Caputi;
  4. Palazzo Rubini;
  5. Palazzo Rocca-Spada.

MONUMENTI E ALTRI LUOGHI D'INTERESSE:
  1. Centro Storico;
  2. Grotta di San Cleto;
  3. Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale;
  4. Torre dell'Orologio;
  5. Bastione delle antiche mura;
  6. Monumento a Domenico Cotugno.


MUSEI E BIBLIOTECHE:
  1. Museo archelogico nazionale "Jatta"
Sul museo Jatta si consigliano i seguenti libri:
F. DI PALO: Museo Nazionale Jatta, Ruvo di Puglia. Storia e Collezione, 2001
F. DI PALO: Dalla Ruvo antica al Museo Archeologico Jatta, 1987

PARCHI:
  1. Pineta Comunale


EVENTI:
  • 3 febbraio: festa e processione del Patrono della città, San Biagio;
  • 25 marzo: festa della Madonna di Calendano;
  • Venerdì di Passione: processione della Desolata a cura della Confraternita della Purificazione-Addolorata;
  • Giovedì Santo: processione degli Otto Santi a cura della Confraternita di San Rocco;
  • Venerdì Santo: processione dei Misteri a cura dell'Arciconfraternita del Carmine;
  • Sabato Santo: processione della Pietà a cura della Confraternita del Suffragio;
  • Pasqua: festa e processione del Cristo Risorto e scoppio delle Quarantane;
  • 16 maggio: sagra campestre in onore della Madonna delle Grazie;
  • 22 maggio: festa di Santa Rita da Cascia nella chiesa del Redentore;
  • domenica successiva al Corpus domini: Festa Patronale dell'Ottavario del Corpus Domini;
  • primi di luglio: processione del Sacro Cuore di Gesù dalla Concattedrale;
  • 10 luglio: festa della Madonna della Rigliosa;
  • 16 luglio: festa e processione della Madonna del Carmine dall'omonima chiesa;
  • 16 agosto: festa e processione di San Rocco Compatrono della città;
  • 14 settembre: festa dell'esaltazione della Santa Croce;
  • 15 settembre: festa in onore dell'Addolorata nella chiesa di San Domenico;
  • 23 settembre: festa in onore di San Pio da Pietralcina;
  • domenica successiva al 26 settembre: festa e processione dei Santi Medici, fiera di Sant'Angelo;
  • ottobre: festa e processione della Madonna del Rosario;
  • 2 novembre: concerto di marce funebri in onore dei defunti;
  • 22 novembre: festa di Santa Cecilia;
  • 8 dicembre: processione dell'Immacolata Concezione;
  • 13 dicembre: festa e processione di Santa Lucia con accensione dei falò.
Testo di Francesco De Nicolo

PERSONALITA' RUVESI:
  1. Ettore Carafa, feudatario.
  2. Giovanni Jatta, fondatore del museo argheologico.
  3. Domenico Cotugno, medico.
  4. Antonio Amenduni, compositore e musicista.


TRADIZIONI:
Gli appuntamenti di notevole interesse a Ruvo sono quelli legati all'antico e profondamente radicato senso di religiosità popolare. Il 3 febbraio è la festa del S. Patrono, Biagio. Nel periodo quaresimale seguono i riti di penitenza; tra questi spiccano le Adorazioni della Croce curate a turno dalle Confraternite e da ciascuna di esse curate nella propria chiesa titolare. Il venerdì di Passione (anticamente il giorno di culto della B.V.M. Addolorata) ha principio l'intensa Settimana Santa ruvese. Il Giovedì seguente (Santo), la mattina alle ore 2,00 si snoda dalla chiesetta di S. Rocco la processione del simulacro della Deposizione altresì noto come "Otto Santi" (dal numero dei componenti del simulacro: le statue del Cristo morto trasportato al sepolcro dalle Marie, da Giovanni e dai vecchi Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo). Il giorno seguente si snoda dalla chiesa del Carmine nel pomeriggio la lunghissima processione dei 8 Misteri, i simulacri della passione di Cristo, tra cui il pesantissimo e pregevolissimo Cristo portacroce (Cristo Calvario) seguito da una folla di fedeli scalzi e portato a spalla da 50 uomini. Il Sabato santo si snoda dalla Chiesa del Purgatorio, a cura della Confraternita omonima, la processione di Maria SS.ma della Pietà, con grande afflusso di fedeli e talvolta eziandio di Pubblici penitenti. Finalmente la domenica di Pasqua si snoda dalla Chiesa di S. Domenico la processione del Cristo Risorto al cui passaggio scoppiano le famigerate "quarantane", i fantocci già appesi il dì delle Ceneri e simboleggianti le asperità e le ristrettezze della Quaresima. La domenica successiva alla festa liturgica del Corpus Domini, si ha in Ruvo la festa patronale maggiore, quella dell'Ottavario (Ottava) del Corpus Domini. In luglio, mese dedicato al culto della B.V. del Carmine, si ha nel giorno 16 la processione della titolare dell'Arciconfraternita del Carmine, con il pregevole manufatto di inizio '800 della Vergine del Carmine secondo l'iconografia tradizionale. Il 16 agosto procede dalla Chiesa Concattedrale dell'Assunta la processione della argentea statua di S. Rocco, protettore della Città, da quando nel Seicento difese la città dalla peste. In settembre si ha la Festa dei SS. Medici con la Fiera esterna di Sant'Angelo (anticamente importante momento di mercato animale) e la presenza di parchi giochi. A dicembre, il giorno 13, si allestiscono i tradizionali falò in onore di S. Lucia, il cui seicentesco simulacro sfila per le vie cittadine.
Tratto da wikipedia
Per saperne di più:
sui riti della Settimana Santa: F. DI PALO, Passione e morte. La storia, le immagini della Settimana Santa di Ruvo di Puglia, 1994;
sul culto dei Santi Medici: F. DI PALO, La chiesa di S. Maria di S. Luca e il culto dei S. Medici a Ruvo, 2001

CIBI TIPICI:
La gastronomia di Ruvo, come quella della Puglia in generale e della Terra di Bari in particolare, si basa principalmente sugli alimenti forniti dall'agricoltura locale. Spiccano anche gli ortaggi e le verdure, come le cicorielle da lessare e condire con olio e limone, i “lampascioni” dal tipico sapore amarognolo, gli asparagi, la rucola selvatica e le famose cime di rapa. Prodotto emblematico del territorio murgiano è il fungo Cardoncello. Le carni non mancano sulle tavole ruvesi: preferibilmente si ricorre all’agnello della Murgia e al capretto arrosto o preparato in umido, detto cutturìdde. Tra i dolci caratteristici si distinguono i “diavulàcce”, dolci a base di mandorle e cacao; calzoncelli ripieni di pasta di mandorla o marmellata; fichi essiccati farciti con mandorle tostate, a volte ricoperti di cioccolato.
Testo tratto da Ruvolive.

domenica 8 gennaio 2012

Scheda turistica della città di MOLFETTA

Molfetta (Melfètte, in dialetto locale) è un comune italiano di 60.159 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. È il comune non capoluogo più popoloso a nord di Bari. La città, che sorge 25 km a nord-ovest di Bari, sulla costa del mare Adriatico, ha sempre avuto un rapporto simbiotico con il mare.
tratto da Wikipedia.

L'ORIGINE DEL NOME:
In origine la città di Molfetta si chiamava Melfi (nelle fonti si parla di locus Melfi o Melphium ). Nei documenti successivi a questi Melfi è sostituita da Melficta , Melficte e Melphicte , Melfictum e Melphictum Per quanto riguarda la spiegazione etimologica del nome Molfetta, del tutto arbitraria e priva di fondamento storico è quella secondo cui Melficta o Melfictum significherebbe “fatta di miele” per la dolcezza del clima, oppure, secondo altri un po' più maliziosi, addirittura "fatta male".
Tratto da Molfettalive.

STORIA:
  1. Dalle origini all'epoca romana;
  2. Dominio normanno;
  3. Dominio svevo;
  4. Dominio angioino;
  5. Dominio dei Durazzo;
  6. Dominio aragonese e spagnolo;
  7. Dominio austriaco;
  8. Dominio francese e restaurazione austriaca;
  9. Dall'Unità ai giorni nostri.
tratto da Molfettalive
Per Saperne di più vi consigliamo i seguenti libri:
A. SALVEMINI: Storia di Molfetta (rist. anast. Napoli, 1878), Atesa 2009
O. PANUNZIO: Una storia per Molfetta, Molfetta 1971

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE:



Visualizza Molfetta in una mappa di dimensioni maggiori
Mappa realizzata da Francesco De Nicolo

CHIESE:
  1. Cattedrale di Maria SS. Assunta
  2. Basilica Santuario Maria SS. dei Martiri
  3. Duomo - Chiesa di San Corrado
  4. Chiesa di San Bernardino
  5. Chiesa di San Domenico
  6. Chiesa dell'Immacolata
  7. Chiesa di San Gennaro
  8. Chiesa di San Giuseppe
  9. Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
  10. Chiesa di Sant'Achille
  11. Chiesa della Santa Famiglia
  12. Chiesa della Madonna della Pace
  13. Chiesa della Madonna della Rosa (nuova)
  14. Chiesa del Cuore Immacolato di Maria (San Filippo Neri)
  15. Chiesa di San Pio X
  16. Chiesa di Santa Teresa
  17. Chiesa del Crocifisso (Cappuccini)
  18. Chiesa di San Pietro
  19. Chiesa di Santa Maria consolatrice degli afflitti (Purgatorio)
  20. Chiesa di Santo Stefano
  21. Chiesa di Sant'Andrea
  22. Chiesa della SS Trinità (Sant'Anna)
  23. Chiesetta della Madonna della Rosa (rupestre)


PALAZZI:

  1. Palazzo Giovene
  2. Palazzo de Luca
  3. Palazzo Passari
  4. Palazzo Turtur
  5. Palazzo del Seminario Regionale
  6. Palazzo del Seminario Vescovile


MONUMENTI ED ALTRI LUOGHI DI INTERESSE:

  1. Pulo
  2. "Arco della terra"
  3. "Calvario"
  4. Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale
  5. Monumento a Vittorio Emanuele II
  6. Monumento di Garibaldi
  7. Monumento di Mazzini
  8. Torrione Passari
  9. Torre Calderina
  10. Torre Gavetone


MUSEI E BIBLIOTECHE:

  1. Museo Diocesano
  2. Sala dei Templari (esposizioni temporanee)
  3. Fabbrica di San Domenico
  4. Gipsoteca "Giulio Cozzoli"
  5. Chiesetta della Morte (esposizioni temporanee)
  6. Ospedaletto dei Crociati (esposizioni temporanee)
  7. Museo della pietà popolare (presso la Basilica Madonna dei Martiri)
  8. Biblioteca comunale
  9. Archivio diocesano


PARCHI:

  1. Villa Comunale
  2. Parco di Ponente

Testo di Maria Cristina Roselli

EVENTI:

  • 17 gennaio: festa di Sant'Antonio Abate con benedizione degli animali presso la chiesa dei cappuccini;
  • 2 febbraio: festa della Candelora e processione di Maria SS. della Purificazione;
  • 9 febbraio: Festa Patronale di San Corrado di Baviera con falò caratteristico;
  • 11 febbraio: festa e processione della Madonna di Lourdes e Santa Bernadette;
  • ultima domenica di Carnevale e martedì grasso: sfilata dei Carri allegorici e cortei in maschera;
  • mercoledì delle ceneri: inizio della Quaresima con processione a mezzanotte della Croce dal Purgatorio;
  • notte tra il 30 e il 31 marzo: l'Ave Maria alla Madonna;
  • Venerdì di Passione: processione dell'Addolorata dal Purgatorio:
  • Lunedì Santo: processione della Croce alla Basilica della Madonna dei Martiri;
  • Martedì Santo: rappresentazione della Passione e Morte di Cristo a cura della Confraternita di Sant'Antonio;
  • Venerdì Santo: processione dei Cinque Misteri dalla chiesa di Santo Stefano;
  • Sabato Santo: processione della Pietà dal Purgatorio;
  • 26 aprile: festa e processione (triennale) della Madonna del Buon Consiglio della chiesa di San Gennaro;
  • 11 maggio: festa della Mèdonne du Tremelizze e processione dell'Icona della Madonna dei Martiri da una parrocchia della città alla Basilica;
  • 22 maggio: festa e processione di Santa Rita da Cascia dalla chiesa di San Domenico;
  • 24 maggio: festa e processione di Maria Ausiliatrice dalla chiesa di San Giuseppe;
  • 31 maggio: festa e processione di Maria SS. della Visitazione dalla chiesetta della Trinità;
  • 13 giugno: festa e processione di Sant'Antonio da Padova dalla chiesa di Sant'Andrea;
  • seconda domenica di luglio: processione rievocativa della traslazione del busto di San Corrado dal Duomo alla Cattedrale;
  • domenica successiva al 16 luglio: festa e processione (triennale) della Madonna del Carmine dalla chiesa di San Pietro;
  • 26 luglio: festa e processione dei Santi Gioacchino ed Anna e Maria bambina dalla chiesetta della SS. Trinità;
  • 15 agosto: festa e processione di Maria SS. Assunta in Cielo dalla chiesa di San Gennaro;
  • 29 agosto: rievocazione dello sbarco dell'Icona della Madonna dei Martiri e inizio Solenne Novena in preparazione alla Festa Patronale;
  • 8 settembre: Festa Patronale di Maria SS. dei Martiri, sagra a mare e traslazione del simulacro della Madonna dal Santuario alla Cattedrale;
  • domenica successiva all'8 settembre: processione del ritorno del simulacro della Madonna dei Martiri in Basilica;
  • 23 settembre: festa e processione di San Pio da Pietrelcina dalla chiesa dei cappuccini;
  • 4 ottobre: festa e processione di San Francesco d'Assisi dal Santuario della Madonna dei Martiri;
  • prima domenica di ottobre: festa e processione della Regina del Paradiso dalla chiesa di Sant'Achille;
  • seconda domenica di ottobre: festa e processione dei Santi Medici Cosma e Damiano dalla chiesa di San Gennaro;
  • quarta domenica di ottobre: festa e processione della Madonna della Speranza dalla chiesa della Santa Famiglia;
  • 5 dicembre: rievocazione dell'arrivo di "San Nicola che vien dal mare";
  • 8 dicembre: festa e processione dell'Immacolata Concezione di Maria dalla chiesa di San Bernardino;
  • 10 dicembre: festa e processione (sporadica) della Madonna di Loreto dalla chiesa di Santa Teresa;
  • 13 dicembre: festa e processione (sporadica) di Santa Lucia dal Duomo

Testo di Maria Cristina Roselli

PERSONALITA' MOLFETTESI:

  1. Corrado Giaquinto, pittore;
  2. Filippo Cifariello, scultore;
  3. Giulio Cozzoli, scultore;
  4. On. Gaetano Salvemini, storico e politico;
  5. Riccardo Muti, direttore d'orchestra;
  6. Mons. Tonino Bello, vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi;
  7. Giuseppe Saverio Poli, fisico e biologo;
  8. Leonardo Azzarita, giornalista;
  9. Cardinale Angelo Amato;
  10. Vincenzo Valente, compositore;
  11. Michele Salvemini (Caparezza), cantante.

Testo di Maria Cristina Roselli

Foto di Giulio Cozzoli tratta dal web

TRADIZIONI:

Le tradizioni cittadine sono legate strettamente alla religione. L'anno inizia con la tradizionale benedizione degli animali domestici presso la chiesa dei Cappuccini il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate. In declino rispetto ad un tempo la devozione verso il Patrono della città San Corrado di Baviera, ricordato ogni 9 febbraio con l'accensione di un grande falò e nella seconda domenica di luglio con la rievocazione della traslazione del busto argenteo e delle ossa del Santo dall'antico Duomo all'odierna Cattedrale. Molfetta possiede una propria tipica maschera carnevalizia, Toma. La tradizione, purtroppo in declino, vuole che "u Toeme", un fantoccio di paglia vestito con abiti usati, marito della Quarantana, muoia proprio l'ultimo giorno di carnevale segnando l'inizio, con il suo funerale, della Quaresima. La notte del mercoledì delle Ceneri inizia per Molfetta il periodo più suggestivo dell'anno. Sono molto sentiti infatti i riti della Settimana Santa che vedono una grandissima partecipazione popolare, anche proveniente da centri limitrofi. Suggestive le processioni dell'Addolorata (Venerdì di Passione), dei Cinque Misteri (Venerdì Santo), della Pietà (Sabato Santo). Molte famiglie usano allestire nel periodo della Quaresima un piccolo Sepolcro con le statuette raffiguranti le immagini del Cristo o dei Santi che gli furono vicini durante la sua Passione. Nel corso dell'anno si svolgono tante processioni sentite dalla popolazione, in particolare vanno ricordate quella di Sant'Antonio, quella della Visitazione e di Sant'Anna. Altro evento tanto atteso dai molfettesi è la Festa Patronale della Madonna dei Martiri, Compatrona della città, la cui festa viene svolta ogni anno l'8 settembre e la domenica successiva all'8. Per la festa la città viene addobbata con le grandissime luminarie e sulle strade principali viene allestita la fiera. Per gli ultimi mesi dell'anno vanno ricordate le grandi feste in onore dei Santi Medici Cosma e Damiano (II domenica di ottobre) e dell'Immacolata (8 dicembre). Un riferimento va anche a San Nicola che qui, come anche a Terlizzi, è atteso dai bambini perchè con se porta doni e dolci.
Nel periodo natalizio è tradizione che la Parrocchia San Domenico si distingua rispetto alle altre parrocchie per la costruzione di un grandissimo e artistico presepe.

Si consigliano i seguenti libri:
Sulle tradizioni: C. TRIDENTE, Feste, ricorrenze e memorie a Molfetta, Molfetta 1998
Sulla Settimana Santa: G. DE MARCO, Dalle Ceneri alla Settimana Santa, Molfetta 1975
Sulle statue del Sabato Santo: G. A. DEL VESCOVO - M. M. MAGARELLI, La Notte delle Statue, Molfetta 2005
Sulla festa della Madonna dei Martiri: M. DE SANTIS: Nuovi studi su Santa Maria dei martiri e sulla fiera di Molfetta, Molfetta 1995
Testo e foto di Francesco De Nicolo

CIBI TIPICI:
Particolarità tutta molfettesa è il cosidetto tridde, sfoglia all'uovo con semola e prezzemolo a frantumi fatta in brodo.
Frequantemente vengono preparati anche i panzerotti, chiamati frittelle, con vari ripieni,tra cui mozzarella,cipolle e tonno e il calzone, una sorta di focaccia ripiena sempre di cipolle.
Con i prodotti del mare si produce il ciambotto, una zuppa con pesce fresco.
Ma sono i dolci il vero pezzo forte della cucina molfettese. Il più importante è probabilmente il dolce pasquale detto scarcella, una spece di torta ripiena di marmellata guarnita con glassa, confetti e uova. Tra i dolci natalizi invece vanno ricordati i calzoncelli molfettesi, ripieni di marmellata di fichi, i mustazzoli, le cartellate, i cannogliati e i buonissimi bocconotti ripieni di cioccolato o marmellata.

Per saperne di più si consiglia il seguente libro:
N. SCIANCALEPORE: Festività, tradizione, gastronomia molfettese, 1998
Testo di Francesco De Nicolo

Dove non altrimenti indicato le foto sono tratte da internet

sabato 7 gennaio 2012

Santuario della Madonna del Rosario a Terlizzi

Così come la vediamo oggi la Chiesa Santuario della Madonna del Rosario risale al 1931, quando la precedente struttura venne abbattuta per essere ampliata. Essa si presenta in stile neoromanico.
Della costruzione esiste una interessante fotografia d'epoca.

foto tratta da una cartolina
Con la riedificazione, l'ingresso della chiesa venne spostato dal Portale di Anseramo da Trani ad uno rivolto su Piazza Plebiscito.


Il portale in stile neoromanico è composto da un architrave su cui è scritto a caratteri capitali: O VERGINE IMMACOLATA E REGINA DEL SANTO ROSARIO e da una lunetta in cui vi è un bassorilievo della Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina. Sulle colonnine in stile corinzio che poggiano su due leoni lapidei, sono posti due grifoni in guardia.

L'interno è composto da tre navate. Le navate laterali sono composte da tre campate con volta a crociera. Incominciamo dalla navata sinistra. Nella prima campata abbiamo una tela con cornice dorata raffigurante l'Arcangelo Michele che schiaccia il demonio. Questo, così come tutti i dipinti della chiesa furono realizzati dalla pittrice giovinazzese Giuseppina Pansini.


Segue la tela raffigurante un ideale incontro tra i due patriarchi San Domenico e San Francesco.

L'altare che segue è quello sontuoso dedicato alla Madonna del Rosario, Patrona della città di Terlizzi sin dal 1639. Il bellissimo manichino ligneo raffiguirante la Madonna del Rosario e il Bambino è rappresentato come Regina delle Vittorie, perché alla Vergine fu attribuita la grande vittoria della battaglia di Lepanto.
La Madonna, la cui attribuzione è molto controversa, è affiancata da due angeli dorati. Interessanti anche gli angioletti portacandelabro realizzati dal noto cartapestaio Raffaele Caretta.

La Madonna del Rosario, titolare del Santuario, è al centro di una devozione popolare molto sentita che ultima ogni anno nel mese di Ottobre con la festa patronale a lei dedicata.


Celebrazioni liturgiche in occasione della festività della Madonna del Rosario.

Passiamo alla navata centrale. Essa è abbastanza semplice, così come è piuttosto semplice l'altare maggiore. Più interessante invece il catino absidale affrescato. L'affresco rappresenta un gregge di pecore che pascola con al centro, l'Agnello di Dio. Poco più sotto troviamo un tondo realizzato con vetro policromo raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.

Dall'altare maggiore passiamo infine alla navata destra. Nella prima campata troviamo l'altare dedicato alla Madonna Addolorata con una interessante statua lignea vestita. Il simulacro viene condotto ogni anno in processione la sera del Venerdì Santo insieme alle altre immagini dei Santi Misteri. Va detto comunque che un tempo le celebrazioni in onore della Madonna Addolorata erano più importanti, sentite e particolari.
Nelle altre due campate seguono altri due dipinti della Pansini raffiguranti il primo Gesù che porge la corona di spine a Santa Caterina, il secondo la Madonna del Rosario con gli angeli e quattro santi domenicani.


La Madonna del Rosario con i Santi Domenico Rosa, la beata Imelda
e San Tommaso d'Aquino
Prima di lasciare il Santuario caro ai terlizzesi, va notata la pergamena che rievoca quella con cui la venerabile confraternita ricevette il regio assenso. Essa fu donata nel 1960 dal professor Pappagallo.

Usciti dalla chiesa, una visita merita l'antico portale di Anseramo da Trani, oggi porta secondaria del Santuario [del portale mi occuperò meglio in un'altra scheda].
Proviene dall'antica Cattedrale cittadina (sec. XIII) distrutta nel 1782.
Bella testimonianza della scultura svevo-angioina, ha per tema centrale l'Ultima Cena, a cui si ricollegano altre raffigurazioni intestate al classico ciclo cristologico dell'Annunciazione, della Natività e della Crocifissione.


Nome chiesa: Santuario della Madonna del Rosario
Rettoredon Pasquale de Palma
Sodalizi: Confraternita della Madonna del Rosario
Festa: Madonna del Rosario
Sito: www.madonnadelrosarioterlizzi.it
Per saperne di più consiglio i seguenti libri:
G. VALENTE: Terlizzi. La Chiesa| Le chiese, Terlizzi 2009
A. D'AMBROSIO: La venerabile Confraternita del SS. Rosario di Terlizzi : note storiche, Terlizzi 1986
Dove si trova:


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Testo, mappa e foto di Francesco De Nicolo
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giovedì 5 gennaio 2012

La Chiesa di Santa Maria la Nova a Terlizzi

L'antica chiesa di Santa Maria la Nova, oggi parrocchia di Santa Maria di Sovereto, è forse una delle più belle chiese della diocesi, sicuramente una delle poche che annovera così tante opere di così alto pregio artistico.

"La storia di questa pregevole chiesa, costruita nei primi del 1500, si intreccia da un lato con quella dei Frati Minori Osservatori, dall'altro con il locale patriziato che la elevò a panteon, erigendovi lussuose cappelle gentilizie, fra armi araldiche e lapidi commemorative, quasi a consacrare un dichiarato bisogno di eternità.
La chiesa ne suo insieme offre una visione di notevole valore artistico: al centro dell'abside presbiteriale la grande tela del Pordenone (1484-1539) raffigurante la "Madonna in trono tra S. Francesco e S. Giovanni Battista"; nell'ultima campata di sinistra la maestosa pala del Rosario attribuita a Leonardo Antonio Olivieri (primi del '700) racchiusa in una superba cornice di legno dorato; e poi gli altari laterali: quello dei de Paù contrassegnato da un grande "Gesù in croce" di legno policromo di ottima fattura e da un "Cristo morto" disteso sul vano del poliotto di suggestivo verismo; quello degli Scalera con la splendida "Natività" del Savoldo (c. 1480- c. 1550); la cappella dell'Immacolata incorniciata da una mirabile "macchina d'altare" dorata e scolpita secondo i canoni baroccheggianti; il pulpito di legno carenato, finemente lavorato e arricchito da cinque facce con riguardi di tele dipinte dedicate alla Vergine."
Tratto da "Invito a Terlizzi" di Angelo d'Ambrosio

Interno - Volta della navata centrale
L'edificio è costituito da un'ampia navata centrale e due navate laterali in cui vi sono numerosi altari. L'ambiente è interamente decorato con stucchi.

Incominciamo dalla navata sinistra. Si nota subito il fonte battesimale lapideo e più in avanti una porta che apre all'ufficio parrocchiale. Al di sopra della posta vi è una nicchia contenente la statua lignea di San Vincenzo Ferrer scolpita da Nicola Antonio Brudaglio, scultore andrianese. Molto probabilmente in passato la statua aveva diversa collocazione, forse nell'attuale altare di Sant'Anna.
Nell'ufficio parrochiale è conservata una pregevole tela raffigurante l'"Estasi di Sant'Antonio" opera del pittore napoletano Giuseppe Marullo (1660)

Estasi di San'Antonio (1660)
Giuseppe Marullo
foto tratta dal sito della parrocchia

Segue una vera e propria cappella contenente la tela del "Redentore" realizzata dal pittore terlizzese Raffaele de Lucia copiando l'analoga opera dipinta da Michele de Napoli ora nella Cattedrale di Terlizzi.

Ai due lati della Cappella del Cristo Redentore, nota anche come Cappella del Santissimo Sacramento, sono collocate, all'interno di due teche dal design neogotico, le statue in cartapesta leccese del Sacro Cuore di Maria e del Sacro Cuore di Gesù.
Sulle due basi si legge la firma: PREMIATA UNIONE STATUARIA 1911





Segue il primo di una lunga serie di altari con patriziato nobiliare. L'altare dedicato a San Pasquale di Baylon, protettore della famiglia de Gemmis, ospita una pregevole statua lignea ridotta a mezzobusto da una maldestra mutilazione. In alto vi è un dipinto raffigurante l'Arcangelo Raffaele e Tobia che pesca il pesce nel fiume Tigri, di autore ignoto.

Poco più avanti troviamo, a ridosso della parasta, la statua vestita di San Vincenzo de Paoli, scolpita, come si legge sulla base, da Giuseppe Volpe nel 1845 per la grande devozione popolare verso il santo francese.

Segue l'altare della famiglia Sangiorgio dedicato alla Madonna del Carmine. Nella nicchia un tempo era collocato il bel manichino vestito della Madonna del Carmine scolpito dal terlizzese Giuseppe Volpe; oggi invece ospita una statua in legno d'ortisei firmata in base da Giuseppe Stuflesser di Bolzano. Auspichiamo che un giorno su questo altare possa essere ricollocata la statua del Volpe.
In realtà originariamente l'altare in questione era dedicato a San Domenico e vi era un dipinto raffigurante il Miracolo di Soriano, ora in sagrestia.

Madonna del Carmine
Giuseppe Volpe, 1847


Di forte impatto emotivo è la cappella della nobile famiglia de Paù dedicata a Cristo Crocifisso e Cristo Morto (si nota sui due plinti lo stemma della famiglia de Paù). Il Crocifisso è opera di anonimo intagliatore francescano del XVII secolo. A fare da sfondo al Crocifisso vi è una tavola, dipinta da entrambe le parti, raffigurante l'Addolorata, la Maddalena e San Giovanni. Bellissimo anche il Cristo Morto scolpito dall'andrianese Francesco Paolo Antolini a cui si deve forse anche la vicina statua dell'Addolorata, che comunque è molto manomessa. Interessanti anche i due angioletti portacandelabro donati qualche anno fa in sostituzione di altri due candelabri trafugati. In alto all'altare è collocata la Colomba dello Spirito Santo.


Sempre della famiglia de Paù è il singolare monumento sepolcrale a forma di piramide che si trova a ridosso del pilastrone che separa la quarta e la quinta cappella. Sul marmo nero è incisa la storia della morte di due esponenti della famiglia de Paù, padre e figlio, venuti a mancare entrambi nel giro di pochi giorni.


Segue ancora la cappella della famiglia Scalera composta da colonne tortili binate che affiancano la preziosissima e pregevole tela della Natività opera del veneto Giovanni Girolamo Savoldo (c. 1480- c. 1550)

"Natività"Gian Girolamo Savaldo

Sullo sfondo di un cielo notturno il gruppo, in primo piano, trova il suo fulcro nel luminoso Bambino disteso in terra che, sorridendo, solleva una gamba e un braccio verso la Vergine inginocchiata e in preghiera. A sinistra S. Giuseppe , canuto e con la lunga barba, anch'egli inginocchiato in adorazione, si appoggia ad un concio di pietra. Partecipano all'atmosfera raccolta dalla scena un vecchio e un bambino che si affacciano alla finestra della capanna diruta, inserita tra il gruppo e il paesaggio ad approfondire lo spazio.
Testo tratto dal depliant "Percorsi in fiore 2^ edizione in arte"


L'ultima campata della navata sinistra ospita un'altra pregevole opera d'arte. Una maestosa cona in legno dorato in stile barocco incornicia la tela pregevole raffigurante la Madonna del Rosario attorniata (in senso antiorario) da Santa Rosa da Viterbo, San Domenico, San Francesco e Santa Caterina. Il grande dipinto fu attribuito dapprima a Leonardo Antonio Olivieri, oggi a al napoletano Giuseppe Tomaioli (doc. 1730 - 1772). Esso venne commissionato dalla Confraternita della Madonna del Rosario che sorse proprio in questa chiesa nel lontano 1639.
In alto, sempre incorniciato dalla cona, vi è un quadro del Padre Eterno.

Sempre nella stessa campata troviamo un altare lapideo con una nicchia coperta da una tela che ritrae San Girolamo Emiliani, fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi.

Molto profondo il presbiterio e molto ampia l'abside che un tempo doveva accogliere un bellissimo coro ligneo e un monumentale dossale barocco che faceva da cornice al gioiello artistico della parrocchia, la pala del Pordenone. La pregevole tela, per lungo tempo attribuita addirittura a Tiziano, è oggi attribuita con larghi consensi al veneto Giovanni Antonio de Sacchis (1483 – 1539) passato alla storia dell’arte come il Pordenone dalla città di nascita.

Madonna in trono tra S. Francesco e S. Giovanni BattistaGiovanni Antonio de Sacchis detto Il Pordenone
foto tratta dal sito della parrocchia

foto di Francesco De Nicolo '07

Passiamo dunque alla navata destra. Il primo ambiente che troviamo a ridosso del presbiterio è la cappella della famiglia Lioy dedicato alla Madonna di Sovereto, patrona della città e titolare della parrocchia. In esso è collocata una tela raffigurante "L'Invenzione della Madonna di Sovereto" del pittore terlizzese Raffaele de Lucia. Oggi la cappella ospita anche il SS. Sacramento.
In passato essa era dedicata a San Luigi Gonzaga e prima ancora, molto probabilmente, alla Madonna del Soccorso.

A pochi passi troviamo una piccola nicchia nella quale è attualmente collocata una statua di Gesù dell'Epifania. Sotto la nicchia una lastra sepolcrale.


A seguire abbiamo l'altare dedicato a Sant'Antonio da Padova nel quale è collocata la statua del Santo col Bambino. Esso apparteneva alla famiglia Valdaura e poi alla famiglia borghese La Ginestra.

Di fronte al monumento piramidale dei de Paù, è collocato nella navata centrale un meraviglioso pulpito ligneo, finemente intagliato e decorato. A decorazione sono posti cinque bei quadri raffiguranti l'Immacolata e gli Evangelisti. Ben evidente è anche il simbolo dell'ordine francescano racchiuso in un'aquila regale a doppia testa. Si nota infine sul baldacchino cecorato con pendagli, la colomba dello Spirito Santo che doveva ispirare il predicatore.

Torniamo alla navata di destra. Alla cappella dei La Ginestra segue la cappella de Napoli che la dedicò a San Vincenzo Ferrer, protettore della famiglia. Per essa il grande pittore Michele de Napoli stava preparando un bella tela raffigurante il Santo spagnolo che dona i suoi averi ai poveri, purtroppo mai realizzata. Oggi nella cappella vi è una statua in cartapesta di Sant'Anna e Maria bambina. In alto si osserva un ovale con il Padre Eterno.
Particolarità di questa campata è la decorazione del soffitto che non è a stucchi ma affrescata.

Segue ancora la cappella della famiglia nobile degli Schettini. Tra due colonne binate ammiriamo la tela raffigurante la Madonna degli Angeli e San Francesco nota anche come Perdono d'Assisi, da ricondursi al pittore bitontino Nicola Gliri (1631-1687).

Poco più avanti troviamo, a ridosso della parasta, la statua vestita di San Luigi Gonzaga scolpita, come si legge sulla base nel 1869 da Giuseppe Volpe e suo figlio Pasquale.

La cappella successiva, della famiglia De Viti, è forse la più bella dell'intera chiesa. E' dedicata alla Madonna Immacolata ed è composta da un bellissimo dossale ligneo dorato composto da colonne tortili, realizzato nel 1724 e recentemente restaurato. Dentro la nicchia con calotta a conchiglia il dossale ospita un bellissimo simulacro ligneo lavorato in estofado de oro del '600 realizzato nell'ambito napoletano.

L'ultimo altare, molto più semplice rispetto a tutti gli altri, ospita la statua lignea di San Giuseppe opera firmata e datata 1770 dell'andrianese Francesco Paolo Antolini.
Nella stessa nicchia era venerata nel XIX secolo la statua di Santa Filomena scolpita da Giuseppe Volpe, poi rimossa a seguito delle disposizioni dell'ultimo Concilio Vaticano che privò la santa del titolo di martire. Il manichino vestito di Santa Filomena è conservato in un ambiente parrocchiale. Auspichiamo una rivalutazione di questa statua e un reintregro al culto, magari sotto un'altro titolo.

Dal 2011 va citata infine una nuova cappella che accoglie una tela recentemente donata raffigurante la Divina Misericordia. Il quadro. realizzato dal pittore terlizzese Giuseppe Mortello, è stato collocato a ridosso della porta laterale della chiesa, coperta con un panno color ocra.

Ultimo arredo interno da ricordare è la grande bussola-cantoria lignea sulla quale è collocato un pregevole organo settecentesco restaurato qualche anno fa.

Prima di lasciare la chiesa, meritano di essere ammirati i bellisismi affreschi del chiostro che riprendono scene dell'Antico Testamento.
Gli affreschi sono stati recentemente restaurati. Sotto gli intonaci potrebbero nascondersi però tante altre sorprese.

Scena relativa alla vita di Giuseppe

La creazione


ALTRE INFORMAZIONI:
Nome parrocchia: Santa Maria di Sovereto
Parroci: don Paolo Malerba, don Pasquale de Palma
Sodalizi: Terz'Ordine Carmelitano
Festa parrocchiale: Madonna del Carmine
Sito: http://www.parrocchiasms.altervista.org/
Per saperne di più consiglio i seguenti libri:
G. VALENTE: Terlizzi. La Chiesa| Le chiese, Terlizzi 2009
F. DI PALO: La Chiesa di Santa Maria la Nova, Terlizzi 2007
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Dove non altrimenti indicato il testo e le foto sono di Francesco De Nicolo

N.B.: Le foto sono state pubblicate su autorizzazione del parroco della chiesa. L'uso delle foto, senza l'autorizzazione dell'autore o del parroco, è vietata. Tutti i diritti sono riservati.
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