martedì 29 luglio 2008

INTER LICIUS - IL CASALE DI SOVERETO


IL CASALE DI SOVERETO

La frazione di Sovereto, un tempo, era un casale che, come tutti i casali circostanti a quello di Terlizzi, dopo l'anno 1000, a causa delle invasioni saracene, si svuotò dei suoi abitanti che si rifugiarono nel locus fortificato di Trelicio.
Nel fermento di vita civile e religiosa che accompagnò i primi sviluppi di Terlizzi, si inquadra l'episodio della Vergine scoperta nel bosco del Sovero.
Non esistono documenti scritti in proposito, a causa di incendi e distruzioni, avvenuti in varie epoche nei nostri archivi; ma la tradizione popolare narra la leggenda di Sovereto e aggiunge che il fatto accadde il 23 aprile di un anno imprecisato.
Dopo il ritrovamento del quadro, fu costruito il santuario e intorno un piccolo villaggio.
Con qualche probabilità il ritrovamento dell'icona potrebbe essere avvenuto dopo il 1071, anno in cui i Bizantini lasciarono la Puglia e prima del 1175, anno in cui un ricco possidente di Terlizzi, alla sua morte, lasciò 12 scudi d'oro alla chiesa di Santa Maria di Suberito.
Due episodi contribuirono allo sviluppo della piccola chiesa:
lo stazionamento, nel 1219 dei Cavalieri di Malta che vi costruirono un ospizio per accogliere i pellegrini infermi,
la fondazione quasi contemporanea di un monastero di monache dell'ordine di San Marco.


domenica 20 luglio 2008

INTER LICIUS - IL CASALE DI CESANO

IL CASALE DI CESANO

La chiesa di Santa Maria di Cesano, sorse nel 1040, ado opera di Pio Normanno Unfrida che ne ordinò la costruzione sulla base di una pianta già esistente.
Assume rilevanza la presenza di un monastero di cui si parla in un documento del 1092 scritto dal Duca Ruggero che fa donazione del casale al monastero di San Lorenzo.
La chiesa è situata sulla Via Appia Tragliana e ha subito varie modifiche : la prima nel 1720 un altra nel 1725; durante questa ricostruzione venne rifatto il tetto, vennero ricoperti gli affreschi con l'intonaco, venne rifatta la mensa.
L'icona presente nella chiesa è di origine bizantina.
al centro c'è la figura di Cristo, siedono al lato la Madonna e San Giovanni.
La chiesa è interamente costruita con pietra locale



lunedì 14 luglio 2008

SVOLTA PER IL TEATRO MILLICO?

SVOLTA PER IL TEATRO MILLICO?

L'altra sera mi sono imbattuto in un manifesto, posto presso il municipio:


Qui, come potete leggere, viene annunciato che la regione Puglia ha sanzionato la consistente cifra di € 1.850.000, per terminare i lavori di restauro (ormai in corso da anni) del Teatro Cittadino Vito Giuseppe Millico.

In grandi lettere in alto vi è scritto : "Completiamo l'opera". In basso per contraddizione viene affermato che il Comune non sborserà un euro perché tali fondi sono regionali.
E' evidente.
L'amministrazione vuole fare quello che sa fare meglio: prendersi il merito di opere iniziate da altri (i restauri furono iniziati durante l'amministrazione Amendolagine) e questa volta terminata (Terminate? Si vedrà. Non vorrei sia la stessa bufala che vide la Pinacoteca de Napoli aprirsi e chiudersi in un batter d'occhio!) dalla Regione.


TERLIZZI DURANTE LE INVASIONI BARBARICHE

TERLIZZI DURANTE LE INVASIONI BARBARICHE

L'origine di Terlizzi nel luogo dove attualmente sorge, risale all'epoca barbarica, tra il 476 d.C. (caduta dell'impero romano d'occidente) e la metà del VI sec. , ma non è definita la data dello stanzionamento dei Longobardi in Puglia. Con l'invasione degli Ostrogoti, vennero distrutte le antiche città di Gravina, Canosa e alcune città costiere. Gli abitanti di queste città, terrorizzati, fuggirono nelle campagne dando origine ai casali di Forlazzo, San Giuliano, Cesano e altri.
Il più importante di questi casali prese il nome di Trelicio; il primo documento storico riguardante Terlizzi risale al periodo Longobardo.
Si tratta di una antica pergamena, del testamento del Conte Wacco, ricco longobardo di Benevento che dona il casale di Trelicio all'abate di Montecassino in cambio dell'educazione del proprio figlio Wachipetto.
La pergamena è datata 797 d.C.

"IO WACCO PRINCIPE LONGOBARDO
DONO IL CASALE DI TRELICIO
ALL'ABATE DI MONTECASSINO

AD DCCXCVI "

lunedì 7 luglio 2008

INTER LICIUS - I ROMANI NEL TERRITORIO TERLIZZESE


LA PUGLIA PRIMA DEI ROMANI

I popoli che abitavano la Puglia provenivano dall'Illiria, territorio della Penisola Balcanica. Essi furono chiamati dai Greci Iapigi e giunsero in Puglia in periodi diversi, occupando la nostra penisola.
DAUNI : si stabilirono nella parte settentrionale della Puglia e si dedicarono all'agricoltura e alla pastorizia. La Daunia era infatti molto fertile e adatta alla pecore da lana. Daunia vuol dire "forte", "duro", i dauni furono anche forti guerrieri.
PEUCETI O APULI : si stabilirono nella parte centrale della Puglia. In tempo di pace si dedicavano all'agricoltura, al commercio, alla pesca e alle arti. Gli insediamenti peuceti più importanti furono Rudi (Ruvo), ed Enazia (Egnazia).
MESSAPI : si stabilirono a sud e fondarono numerose città tra cui Nardò e Mottola.



LA VIA APPIA TRAGLIANA

La Via Appia è la più antica strada romana soprannominata dagli antichi regina viarum. Prende il nome da Appio Claudio che ne ordinò la costruzione nel 312 a.C. per mettere in comunicazione Roma con l'Italia meridionale.
Essa attraversaza Benevento, Capua, Venosa, Taranto e Brindisi dove terminava.
Sotto l'Imperatore Tragliano, la Via Appia fu restaurata e completata con una diramazione che, partendo da Benevento, attraversava il nostro territorio, fino a raggiungere Brindisi.
Attraverso di essa marciavano le legioni che si recavano a conquistare l'Oriente. Secondo la tradizione romana, la strada aveva delle stazioni ogni sette, otto miglia (un miglio romano corrisponde a 1480 m), per l'alloggio e il cambio dei cavalli. Il piano stradale è rimasto ancora come quello di un tempo; ai margini crescono arbusti selvatici e rovi spinosi.
Nel corso dei secoli la Via Appia Tragliana ha continuato a essere un'importante via di comunicazione tra Roma e la Puglia. Lungo questa via sono certamente passati monaci benedettini, Normanni, Longobardi e Crociati per raggiungere la Terra Santa. Dal 1400 la Via Appia fu trasformata in Regio Trattuto per la transumanza delle greggi della Campania e dell'Abruzzo che venivano a pascolo in Puglia in Primavera e autunno. Si usò questa strada fino al 1800, anche perchè era facile sostare e far dissetare i pastori e le pecore ai pozzi di acqua sorgiva della contrada Fontane e delle cisterne di acqua piovana di contrada Padula.
Oggi, questa importante testimonianza del passato è diventata deposito di discariche, di immondizia e in numerosi tratti è stata stravolta.
Da tempo immemore vi è un proggietto di recupero per restiruire a questa strada il ruolo che le spetta nella storia; proggietto che credo rimmarrà in cassetto per molto tempo ancora.

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