martedì 26 agosto 2008

LE DOMINAZIONI

IL PERIODO SVEVO

Nel 1194 il primo governo degli Svevi causò gravi disagi alla popolazione terlizzese. Nel 1222 Terlizzi fa parte ancora della contea di Conversano che nel periodo che va dal 1221 al 1235 venne assegnata da Federico II ad Andrea da Bari, il quale ristrutturò il castello.


IL PERIODO ANGIOINO (1266 -1435)

Sotto gli Angioini la contea di Terlizzi andò a varie famiglie feudatarie: i San Severino, i Gruforte e i Ruffo.
Periodo triste questo perchè la popolazione fu costretta a subure il prezzo di numerose leggi, tasse, angherie.


IL PERIODO ARAGONESE (1435 - 1503)

Nel periodo Aragonese la civitas fu sottoposta a diverse signorie: quella degli Orsini, quella dei Grimaldi e infine dei Giudice


ORSINI
Gli orsini crearono la fiera di San Marco (25 aprile) che si svolgeva nella località di Sovereto e che attrirava numerosi mercanti e curiosi da ogni parte della Puglia.
Gli Orsini favorirono anche la costruzione della Chiesa di Santa Maria la Nova e dell'annesso convento dei frati minori osservanti, che furono di grande aiuto per la vita della città duramente colpita dalla peste del 1503. Nel 1529 il Conte Ferdinando Orsini fu accusato di tradimento dal Re di Napoli e perse il feudo terlizzese. La città venne valutata 20.000 ducati, venne messa in vendita e acquistata, nel 1533 dal Principe di Monaco Onorato grimaldi


GRIMALDI
Periodo nero per la nostra storia: alle prepotenze dei nuovi padroni si accompagnarono terremoti, carestie, pestilenze e piogge di cenere dal Vesuvio in eruzione.


DEL GIUDICE
Nel 1648 Onorato Grimaldi fu scacciato perchè anch'egli venne accusato di tradimento. Terlizzi venne messa nuovamente in vendita e fu acquistata per 49.000 ducati da Nicola del Giudice, Signore di Giovinazzo.
Sotto la sua dominazione, ci fu la rinascita economica e sociale del paese.
Nel 1770 morì senza successori la Principessa Eleonora del Giudice.
I terlizzesi per timore di finire sotto altri padroni pagarono un riscatto di 100.000 ducati. L'evento è ricordato da una lapide collocata sulla Torre dell'orologio

LAPIDE DEL RISCATTO
Con questo marmo
apposto sulla torre millenatia
e presso la storica lapide,
memore del cittadino riscatto dalla servitù feudale
i terlizzesi di ogni ordine festeggiano nel 20 Settembre del 1911
il giubileo di unità nazionale,
sintesi eroica di secolari, fervide aspirazioni nel rievocare le gesta epiche dei martiri della patria
che consacravano la rinnovata fede nei propri destini e nell'avvenire d'Italia.

martedì 19 agosto 2008

INTER LICIUS - IL MISTERO DI SOVERETO (SECONDA PARTE)



IL MISTERO DI SOVERETO

Seconda parte


Riguardo al sito di Sovereto si intrecciano una serie di storie a sfondo religioso ed esoterico.
La chiesa ha evidenti simbolismi dell’ordine dei templari e dell’ordine degli ospedalieri di San Giovanni.
Da sempre, si dice, che sotto passa una vena d’acqua che ha poteri taumaturgici e questo spiegherebbe l’interesse mostrato degli uomini da sempre. Non a caso un’importante arteria dell’antichità, la Via Appia Tragliana, giunta all’altezza di Sovereto, evita il sito con un’ampia curva. Una prassi che gli ingeneri romani usavano solo per i luoghi sacri.
Altra stranezza: fra il parco Teseo e la chiesa sarebbero sepolti circa 30 dolmen ammassati.
La contrada potrebbe essere come affermano alcuni, un grandissimo centro di energie che produrrebbe benessere e sarebbe (la grotta che nel simbolismo antico rappresenta il cielo e la terra) un omphalos, rappresentato da tre quadrati concentrici detti anche cinta druidica (simbolo 

presente pure nel Partenone di Atene, nell’acropoli e rappresenta i gradi della coscienza).

Questo omphalos collegherebbe l’uomo al centro della terra, al principio di tutti i tempi, al sapere.
A indicare il percorso ci sono quattro menhir che in passato avrebbero formato una stella la cui punta estrema sarebbe la chiesa della Stella all’ingresso di Terlizzi.
Non lontano dai menhir, nel parco delle Vergini nel ‘500 si celebravano le messe nere.
Insomma, questo luogo di energie, indicato da simboli, avrebbe un valore quasi magico.
Circa poi le acque sotterranee, qualcuno ne afferma il potere taumaturgico.
Sulla porta esterna alla chiesa c’è un arco del 1200, sulla cui lunetta è scolpita una figura femminile.
Si è sempre pensato a devozione della Madonna; accanto si vede nella stessa formella, un uomo che sale alcuni gradini di una scala appoggiata sulle acque.
E’ un altro simbolo: in questo caso significa che la coscienza viene ottenuta secondo i vari gradi del sapere.
Entrati nella chiesetta, ai lati del fondo delle due acquasantiere è scolpito uno stemma da cui escono le code di rondine della croce templare.

Si prosegue e sul pavimento c'è la grata che porta alla grotta sotterranea, e pochi centimetri più su, scolpito del pavimento l'albero del mondo (simbolismo che rimanda alla croce ma anche alla conoscenza), all'albero della vita, al centro del paradiso terrestre, secondo il simbolismo biblico

.

Nel pavimento della chiesa, sono sepolti due cavalieri, e sui lastroni tombali sono scolpite le sagome dei guerrieri, un omphalos e due capitelli a forma di tau, altro simbolo degli ordini cavallereschi. Omphalos è presente anche su un lastrone attualmente nel cortile anteriore, che una volta, era la parte superiore di un altare.



Sull'altare attuale, un' icona rappresenta la Vergine nera col Bambino attribuita a San Luca, come tutte le madonne nere sparse in Europa.



Il nero simboleggia l'occulto, e per gli antichi simboleggiava la materia prima, ma anche la sintesi di un significato religioso, che comprende tutta l'antichità, quindi anche i culti pagani.
Tutta questa serie di simbolismi, rimandi esoterici e richiami alcherici, fanno di questa chiesetta con la grotta sottostante, una sorta di "dimora filosofale". Per chi studia e chi si appassiona a questi misteri del passato, Sovereto rappresenta una vera miniera e tempo stesso un laboratorio ideale per questi studiosi.









lunedì 18 agosto 2008

INTER LICIUS - LA PRESENZA DEI CAVALIERI TEMPLARI A SOVERETO (PRIMA PARTE)


LA PRESENZA DEI CAVALIERI TEMPLARI A SOVERETO
Parte prima

Sulla presenza dei Templari a Sovereto non c'è concordanza da parte degli studiosi. Secondo alcuni (Bramiato e Marinelli), la chiesa di Santa Maria di Sovereto fu dapprima una domus templare e, dopo la soppressione si quest'ordine, passò ai Giovanniti , come accadde per altre proprietà templari in Puglia.
Altri studiosi (Giacò e Valente) negano decisamente l'esistenza di una domus templare a Sovereto, sostenendo che l'unica presenza di ordini cavallereschi in questa località è quella ospedaliera.
In altre parole, secondo costoro la chiesa di Santa Maria di Sovereto, sarebbe sin dall'origine una domus dell'ordine di San Giovanni dell'ospedale di Gerusalemme.
Il Bramiato afferma che sulla base di una leggenda, intorno al 1188 i templari "involarono" da Corsignano , nei pressi di Giovinazzo, un'immagine miracolosa della Madonna per custodirla nella loro chiesa di Sovereto.
Da questo episodio avrebbe tratto origine la tradizione popolare che attribuisce ai templari la chiesa patronale di Santa Maria e l'annesso ospedale. Questo è solo un fatto legendario che non è suffragato da alcuna testimonianza scritta e qui si ferma lo studio di Bramiato.
Tuttavia da un inventario i beni appartenenti agli ospedalieri, redatto nel maggio 1973 da Giacomo Arcivescovo di Trani, emerge trala l'atro che la casa di Santa Maria di Sovereto all'epoca dipendeva dal priorato di Barletta dell'ordine dell'ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, era precedentemente templare.
La prima citazione documentata della "ecclesia Sancte Marie de Suverito" risale addirittura al 1175.
Stando al Valente sappiamo con certezza che nei primi anni del trecento a Sovereto operò l'ordine di San Giovanni di Gerusalemme (ospedalieri). Prima di questa data vengono chiamati in causa tanto l'ordine gerosolimitano tanto quello teutonico, che è quello dei templari.
Da un documento del 1203, si apprende che già da quella data, operava nella chiesa di Sovereto con l'annesso ospedale, un ordine religioso maschile non meglio precisato.
E' da escludere una presenza dell'ordine teutonico istituito nel 1198, perché è improbabile che in soli 5 anni i teutoni avessero già delle proprie case in Puglia.
Per esclusione lo studioso afferma che la comunità maschile presente a Sovereto almeno dal 1199, che gestiva l'hospitale,era quella giovannita, che alla metà del XII secolo era l'ordine più noto e diffuso. A testimonianza di ciò vi sarebbero altri documenti citati dal Valente nel suo studio, e delle lastre tombali di cavalieri precettori Giovanniti dei secoli XII e XIV.


FINE PRIMA PARTE

lunedì 11 agosto 2008

INTER LICIUS - IL CASTELLO DI TRELICIO


IL CASTELLO DI TRELICIO

Nel 1042 il castello era già costruito, cinto da mura e da un profondo fossato, per la sicurezza della città.
Il primo documento scritto risale ad una pergamena del 1108.
Non essendo rimasti resti, si può soltanto dire che il castello non doveva essere molto grande; esso era delimitato da due strade: via Portella (oggi Corso Umberto I) e Via Michele de Napoli, e si estendeva fino all'attuale mercato Lioy.
Fu l'abitazione del Conte e dei suoi famigliari e della guarnigione.
Durante il periodo Svevo in esso fu ospitato Federico II, e nel periodo Aragonese, Francesco d'Aragona.
Dal 1766 al 1865, venne utilizzato come carcere, stalla e mulino.
Dopo una serie di crolli, nel 1866 cadde definitivamente e al suo posto venne costruito un mercato coperto (l'attuale mercato Lioy). Con le pietre rimaste, venne terminata l'erezione dell'attuale Cattedrale.


LA TORRE DELL'OROLOGIO

La Torre Maggiore, comunemente chiamata dai terlizzesi Torre dell'Orologio, è l'unica testimonianza dell'antico castello.
Dall'alto dei suoi 31 metri e passa, domina incontrastato lo scenario suggestivo del borgo cittadino che, per la particolare configurazione architettonica, è classificato tra i più belli di Puglia.
La Torre, sormonta da un'elegante edicola campanaria, mostra sulla facciata orientale il maestoso orologio che col diametro di 3,45 metri trova pochi eguali in tutta Europa.
Dalla sommità della torre il panorama godibile lascia intravedere orizzonti di grande attrattiva.
Piccola curiosità: sul quadrante è possibile notare alcuni fori; questi fori furono causati da proiettili vaganti che risalgono ad una battaglia avvenuta durante le guerre napoleoniche.


LA VECCHIA TORRE MAGGIORE

Da mill'anni
t'adergi
alta e possente,

vetusta torre normanna,
vigile scolta
e baluardo,
un tempo,
a difesa degli avi nostri
,
scandisci
ora
dal vostro quadrante
la vita
dell'operosa tua gente.
Muto testimone
di sue mille

alterne vicende,
rimani
ancora nei secoli
a scriverle
nella patina
dei suoi conci
abbruniti dal tempo.

Don Gaetano Valente



martedì 5 agosto 2008

TERLIZZI INTORNO L'ANNO 1000

Intorno all'anno 900 d.C. i Saraceni, dopo aver conquistato la Sicilia, iniziarono ad assalire le coste dell'Italia Meridionale, seminando terrore e distruzione al loro passaggio.
Numerosi casali (San Giuliano, Forlazzo e Cesano) persero importanza e si sposplarono perchè gli abitanti, per paura delle invasioni arabe, cercarono rifugio nel casale di Trelicio, il più grande.
Fu necessario costruire delle mura con torri merlate intorno al casale per una maggiore difesa. In questo modo il casale di Trelicio divenne "castrum" cioè un castello fortificato, per diventare poi, una vera e propria "civitas".


IL PERIODO NORMANNO

Con l'arrivo dei Normanni, intorno all'anno 1000, in terra di Puglia i Saraceni ridussero i loro assalti. Anche i Bizantini e i Longobardi furono definitivamente cacciati.
I Normanni conquistarono l'Italia Meridionale e costruirono un Regno sotto il dominio di Ruggero II. Nel 1074 la nostra civitas insieme a Molfetta e Giovinazzo, divennero proprietà del Conte Gualtiero Amico che diede sviluppo a Trelicio e fece costruire rocche, torri, fortificazioni.
In seguito Terlizzi passò al Conte Gualtiero Golfredo e ai suoi eredi.
Uno di essi, il Conte Riccardo Molisano concesse ai cittadini che lo desideravano, una casa e un terreno fuori dalle vecchie mura che circondavano il castello, avviando così un periodo di ripresa economica durante la quale si ebbe un aumento della popolazione e l'espansione della civitas.

Nel 1167 nasce il borgo medioevale

Il borgo era circondato da un fossato pieno d'acqua, largo circa 30 m che si trovava oltre le mura.
Infatti, intorno alla nuova città, si costruirono solide mura con tante torri di vedetta.
La più importante la "Torre Maggiore" ossia la nostra torre dell'orologio, alta 31 m, che aveva il compito di controllare le mura e il fossato.
Costruita dai normanni, aveva un cunicolo sotterraneo che comunicava con il castello situato alle spalle della torre, del quale oggi non è rimasto nulla.
Vicino al castello sorgeva la vecchia Cattedrale.

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