giovedì 31 gennaio 2013

Avviato il restauro della tela “la Morte di S. Anna”

Con gran piacere riceviamo e pubblichiamo questo comunicato della Cooperativa FeArT, ente gestore del Museo Diocesano di Molfetta, corredato con alcune foto scattate durante le fasi di rimozione del quadro dall'altare maggiore.

Avviato il restauro della tela “la Morte di S. Anna”
A buon punto la raccolta fondi proposta dal progetto “Adotta un’opera d’arte” per il restauro della tela conservata nella chiesa di San Gioacchino.

Il 23 luglio del 2012, a pochi giorni dalla festività di Sant’Anna e San Gioacchino, il Museo Diocesano di Molfetta, in collaborazione con l’Ufficio per i Beni Culturali e l’Arte Sacra, ed in piena intesa con la parrocchia San Gioacchino di Terlizzi, presentava il progetto “Adotta un’opera d’arte” per recuperare la tela della “Morte di S. Anna”.

La pala d’altare, opera di Antonio Baldi, pittore del settecento napoletano, è conservata nella chiesa di Sant’Anna o, come è nota a Terlizzi, “delle monache”, in virtù della presenza delle Clarisse dagli inizi del settecento in tutto il complesso del monastero di cui faceva parte.

L’iniziativa del Museo ha ripreso le mosse e le fila di un progetto, inserito nel programma pastorale 2007-2008 dall’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l’Arte Sacra, che aveva come obiettivo il restauro di quattro opere d’arte, una per ogni città della diocesi, al fine di promuovere il recupero e la valorizzazione della suggestiva tela terlizzese, bisognosa di un urgente intervento di restauro. L’obiettivo principale, oltre la necessaria raccolta fondi, è stato sin da subito quello di sensibilizzare l’intera comunità diocesana e cittadina, ai temi della tutela e della responsabilità nei confronti dei beni culturali.

Il progetto, coordinato dalla coop. FeArT – ente gestore della struttura museale diocesana, ha registrato in primo luogo l’impegno generoso della comunità parrocchiale nelle sue articolate componenti, cui spetta il merito di aver raccolto circa il 50% della somma necessaria (durante le amministrazioni di don Fabio Tangari e don Cesare Pisani), seguito dall'impegno diocesano (un ulteriore 20%) che ha stimolato la partecipazione di numerosi privati terlizzesi, residenti ed emigrati, di alcuni molfettesi, nonché l’adesione ideale e fattiva della Scuola Secondaria di I° grado "G. Gesmundo" che, coinvolgendo personale docente e non, genitori ed alunni, aveva aderito sin dal 2008 all'iniziativa ed oggi sta riattivandosi per supportare il restauro.

Al momento sono stati quindi raccolti 4.185,00 euro dei 5.808,00 necessari per l’intervento, ma ancor più è stata acquisita una grande valenza educativa dal progetto.
Può quindi avere inizio il restauro della tela che, nella mattina di mercoledì 30 gennaio, è stata rimossa e trasportata in laboratorio dalla ditta ACHG di Giuseppe e Annamaria Chiapparino, restauratori terlizzesi.

Contribuisci anche tu a tutelare il nostro patrimonio artistico! Significa tutelare e trasmettere la nostra fede e la nostra identità culturale, testimoniarla, comunicarla, secondo linguaggi straordinari ed unici, quali sono quelli dell’arte.
È possibile versare un contributo con:

- CCP n. 11741709 intestato a CURIA VESCOVILE - MOLFETTA, PIAZZA GIOVENE n.4 70056 - MOLFETTA (BA) specificando la causale "ADOTTA UN'OPERA D'ARTE";

- bonifico sul conto IT 68 W 07601 04000 0000 11741709 intestato a CURIA VESCOVILE - MOLFETTA, PIAZZA GIOVENE n.4 70056 MOLFETTA (BA) specificando la causale "ADOTTA UN'OPERA D'ARTE".




Noi del blog "Voci e colori del Sud" approfittiamo di questa occasione per rinnovare l'invito a contribuire all'iniziativa "Adotta un'opera d'arte" che si pone l'importante e lodevole obiettivo di recuperare e restaurare significative opere d'arte della nostra diocesi.

Foto gentilmente concesse dalla Coop. FeArT  

mercoledì 30 gennaio 2013

Bitonto - Conferenza “Militia Christi all’alba del terzo millennio”

Dalla Delegazione Bitontina dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa riguardante la Conferenza "Militia Christi all'alba del terzo millennio" che si terrà Venerdì 1 febbraio alle ore 18.30 presso il Palazzo di Città.


Una missione di solidarietà basata sulla fede in Cristo e sulla donazione di sé agli altri
Quando presenziano alle manifestazioni religiose, agli eventi, alle iniziative benefiche, in tanti si chiedono chi siano gli uomini e le donne vestiti con il grande mantello crociato e quale sia il loro ruolo nella società contemporanea. Da più parti è stata posta la domanda se gli ordini equestri, di antichissima fondazione, abbiano un significato nel mondo occidentale moderno anche alla luce dei profondi e decisivi cambiamenti del vivere. Invero, il richiamo agli impegni antichi come le crociate o le battaglie per liberare il Santo Sepolcro dall’invasore infedele troppo spesso, viene strumentalizzato per opporre l’anacronismo degli ordini cavallereschi. Da tempo però, è sempre più massiccio l’impegno, anche in termini comunicativi, per dimostrare non solo la assoluta contemporaneità dell’azione attuale degli ordini equestri ma anche e soprattutto il loro impegno continuo al servizio degli obiettivi originari che si posero alla loro nascita: difendere la libertà religiosa e ancora prima la dignità umana. I due principali ordini presenti in Italia, l’Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro e l’Ordine dei Cavalieri del S.O. di Malta, parallelamente conducono la loro azione al servizio della società. I primi impegnati in importanti azioni a sostegno della chiesa e dei più poveri nei luoghi della terra santa, oggi martoriata da guerre e vessazioni e i secondi impegnati sul territorio italiano con servizi di assistenza e sostegno ai più bisognosi. Si tratta, come amano affermare spesso, di una vera e propria “vocazione”, che nasce dalla consapevolezza che la sopravvivenza di una comunità cristiana nella Terra di Gesù, riveste un ruolo fondamentale nella difesa delle radici stesse del Cristianesimo. In pochi anni i cristiani di Terra Santa sono passati dal 13% al 3% del totale della popolazione. Questi hanno come riferimento 58 parrocchie sotto la guida pastorale del patriarcato di Gerusalemme a cui è delegata la cura e la salvaguardia dei luoghi del Vangelo. Ed è proprio a queste realtà che guardano i Cavalieri del Santo Sepolcro, chiamati a sostenere l’onere dell’attività caritativa senza aspettarsi gratificazioni; un personale atto di apostolato missionario che comporta un impegno assiduo e duraturo, comprensibile solo alla luce della fede in Cristo. In nome di tale impegno l’Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro e l’Ordine dei Cavalieri del S.O. di Malta sono gli unici riconosciuti dalla Santa Sede e sottoposti alla protezione del Santo Padre, a cui i cavalieri si sottopongono in assoluta fedeltà. Lo spirito di donazione e servizio dunque quello che anima i cavalieri del terzo millennio. Non più spade ma sorrisi e spirito di carità a sostegno dei più deboli e dei più bisognosi anche in quelle zone, come la Palestina, da decenni vittima di soprusi e vessazioni. Ed è questo lo spirito che i cavalieri moderni propongono alla collettività per farsi conoscere e dimostrare di essere a pieno titolo “nel mondo” ipertecnologicizzato post industriale. In questo solco la Delegazione di Bitonto dei Cavalieri del Santo Sepolcro e la Delegazione di Puglia e Lucania dei Cavalieri del S.O. di Malta hanno organizzato a Bitonto, con il coordinamento del Delegato di Bitonto dei cavalieri del Santo Sepolcro, dott. Michele Naglieri una conferenza proprio sul tema: “La Militia Christi, all’alba del terzo millennio”, venerdì 1 febbraio 2013, presso il Palazzo di Città – Bitonto - alle ore 18,30. 
All’evento hanno assicurato la partecipazione il Luogo Tenente per l’Italia Meridionale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro Gr. Uff. Dr. Rocco Saltino, il Delegato per la Puglia e la Basilicata dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, Marchese Giulio Maria de Luca di Melpignano, e Mons. Luigi de Palma, cappellano conventuale ad honorem della delegazione di Puglia e Lucania del S. Ordine di Malta e Priore della Delegazione di Molfetta dell’Ordine Equestre del S.S. di Gerusalemme. 
Sarà un’occasione per confermare ma anche per raccontare come divenire “cavaliere” o “dama” sia davvero una scelta di vita che si fonda sulla “essenza” e non sull’”apparenza”, l’essenza che ciascuno di noi deve riconoscere nell’altro.

Foto di Domenico Ferrovecchio

sabato 19 gennaio 2013

Addio a Mons. Gaetano Valente

27 settembre 1919 - 19 gennaio 2013. Sono questi gli estremi anagrafici di Mons. Gaetano Valente.
E' scomparso oggi un pezzo di storia di Terlizzi. Grazie al suo instancabile, accurato e imparziale lavoro di ricerca Terlizzi ha potuto riscoprire le proprie origini, la propria storia. Dopo la prima pubblicazione del 1973, Pagine di storia terlizzese. La chiesa e confraternita di S. Ignazio, intraprese un lungo lavoro durato ben 23 anni (1981-2004) il cui frutto è stata l'opera Feudalesimo e Feudatari in sette secoli di storia di un comune pugliese, collana di sei volumi in cui tracciava la storia di Terlizzi.
Don Gaetano il sabato della Festa Maggiore del
1992. Si intravede il nuovo Carro ricostruito
anche grazie al suo contributo.
Il lavoro di don Gaetano era un lavoro meticoloso ed imparziale. Egli, lasciando da parte ogni fantasia personale, aderiva alle fonti storiche spinto dall'amore per la verità. E pur di non tradire la verità, "con coraggio, metteva a nudo tutte le ambizioni, gli interessi  degli stessi uomini di Chiesa, che fecero più volte esplodere le animosità popolari spesso incontrollabili" 1) nei secoli passati.
Amava profondamente la sua terra, la sua Terlizzi. Diceva: "Mi sono sobbarcato di queste fatiche perché ho voluto far grande il mio paese" 2)

Nel 1992, ha fatto parte del comitato per la ricostruzione del Carro Trionfale, che grazie alla sua documentazione e i suoi studi è stato ricostruito tenendo il più possibile fede ai progetti di Michele de Napoli.
Grazie alla sua iniziativa, inoltre Terlizzi ha potuto rimpossessarsi del casale di Cesano e della sua chiesetta medioevale.

Fino all'ultimo si è speso per mantenere vive le pratiche devozionali della confraternita di S. Ignazio di cui era padre spirituale sin dal 1952. Instancabile ha preso parte alla processione dell'Addolorata fino a due anni fa.
Con nostalgia rimarrà nei miei ricordi la sua visita alla Mostra sui Riti della Settimana Santa nella chiesa di Santa Lucia svoltasi lo scorso anno.

I funerali si svolgeranno lunedì 21 gennaio 2013 in Concatterale.


Don Gaetano alla processione dell'Addolorata (2011)

Don Gaetano al Calvario per il rito delle Croci il Venerdì di Passione (2011)

Grazie di tutto don Gaetano! Addio!


Note:
1)dall'introduzione del prof. Giuseppe Dibenedetto, Sovrintendente agli archivi di Stato di Puglia in Pagine di storia terlizzese;
2) parte dell'intervista in http://www.terlizzilive.it/news/Cultura/212114/news.aspx#main=articolo
3) per una bibliografia più ampia di don Gaetano http://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Valente

Testo di Francesco De Nicolo

mercoledì 2 gennaio 2013

La festa della Sacra Famiglia a Terlizzi

Nella piccola chiesa della Natività o San Michele, sita in via Massimo d'Azeglio, e nota popolarmente come la chisiodd, si venera un artistico gruppo scultoreo raffigurante la Sacra Famiglia. Il gruppo è composto dalle statue vestite di San Giuseppe, Maria e Gesù bambino ed è stato scolpito da un artista locale nel 1840.
In occasione della festività liturgica della Sacra Famiglia, che ricorre il 30 dicembre, la Parrocchia SS. Medici e l'Associazione Culturale "Pro chiesetta della Natività" hanno organizzato un programma di celebrazioni che è culminato con la celebrazione Eucaristica presieduta da don Pietro Rubini, direttore del Seminario Regionale.
La celebrazione è stata allietata dalle note del maestro Paolo La Tegola.





Foto e testo di Francesco De Nicolo

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