venerdì 15 luglio 2011

La Madonna del Carmine a Terlizzi

Con questo articolo termina per quest’anno la vasta carrellata di articoli riguardanti la devozione verso la Madonna del Carmelo in alcune città della zona (Ruvo di Puglia, Trani, Molfetta, Giovinazzo, Bitonto).

Possiamo affermare con certezza che quello del Carmine è il terzo titolo Mariano più venerato a Terlizzi dopo quello delle Madonne di Sovereto e del Rosario che per altro sono Patrone della città.
L’origine di questa devozione si perde nella storia. Per certo sappiamo solo che nel centro storico di Terlizzi esisteva una chiesa dedicata al Carmine nella quale si insediò nel 1563 la Confraternita del Corpo di Cristo. Nell’unico altare di questa chiesa era posta una tela di cui riporto la descrizione che ne fa Mons. Antonio Pacecco nella sua visita apostolica: “un quadro di palmi dieci di lunghezza, e palmi sei di larghezza con l’immagine di S. Maria del Carmine, e col Bombino, e di sotto detta immagine vi è similmente pittato il Tabernacolo del SS. Sagramento con due Angioli, che lo sostengono quale quadro è di bellissima pittura con la cornice d’abeto dorata, incastrato al mur”.
La chiesa del Carmine, di cui ho già trattato lo scorso anno in un articolo, venne demolita, insieme alla Chiesa degli Ognissanti, nella prima metà del XIX per fare spazio alla nascente nuova Cattedrale in stile neoclassico. Così come la chiesa, anche della pala d’altare non se ne ha più traccia.



Dopo la distruzione della chiesetta, il titolo Mariano del Carmine venne spostato nella chiesa di Santa Maria la Nova che in quel periodo svolgeva la funzione di Cattedrale interina. In questa chiesa la nobile famiglia Sangiorgio volle dedicare il proprio altare alla Beata Vergine del Carmine. Prima dei Sangiorgio l’altare era di patronato della famiglia Casanelli e vi era venerata una pala raffigurante San Domenico di Soriano con le Sante Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria (il dipinto è attualmente in sagrestia).



Nella nicchia venne collocata la bellissima statua lignea della Madonna del Carmine scolpita dal maestro scultore Giuseppe Volpe nel 1847.
Nei passati decenni, nella nicchia, la statua del Volpe è stata sostituita con una di recente fattura in legno di Ortisei. Per diversi anni la nuova statua ha sostituito sia in chiesa che in processione quella ottocentesca. Solo da qualche anno l’antico simulacro è tornato in processione e, dal 2012, anche nella nicchia.
I principali artefici della continuazione del secolare culto della Madonna del Carmine sono la Parrocchia Santa Maria di Sovereto (nella chiesa di S. Maria la Nova) e il Terz’Ordine Secolare del Carmelo, le cui associate indossano un tajer marrone e gli associati un costume nero con cravatta nera. Per capire per quale motivo Terlizzi non annoveri un sodalizio confraternale dedicato al Carmine al pari degli altri paesi limitrofi, bisogna ricordare che il culto della “Maris Stella” veniva retto dalla Confraternita del Corpo di Cristo, congrega oggi purtroppo non più esistente.


Ma l’assenza di una Confraternita non rende quello di Terlizzi un culto meno importante rispetto a quello dei paesi vicini, anzi la devozione e i festeggiamenti che si svolgono nella città dei fiori possono competere con quelli organizzati dalle Arciconfraternite dei paesi confinanti.
Nella chiesa di Santa Maria già dal 1° luglio la Madonna è stata posta su un bel trono; dal 4 luglio è iniziata la Novena in onore della Vergine alla quale segue il Triduo Solenne (13-14-15 luglio) e infine il 16 luglio la solenne processione per le vie della città del simulacro accompagnata dal complesso bandistico "A. Gisonda".


O Regina del Carmelo e madre nostra dolcissima, che apparendo a San Simone Stock, gli donaste il vostro Abito Santo, e per mezzo suo lo donaste a tutti noi, otteneteci, Vi preghiamo, di non imbrattarlo con il peccato, ma di onorarlo con la purezza del cuore e la santità della vita.


Foto e testo di Francesco De Nicolo

4 commenti:

  1. Mi dispiace contraddirvi, ma la nuova statua è sicuramente più interessante a livello artistico che "la Bambola di Pezza".... riproposta dopo essere stata accantonata per anni.
    Non capisco la necessità di spendere migliaia di € per riesumare una "Bambola" rotta .... dopo che pochi anni prima il buon Don Pasquale aveva rotto i C...... chiedendo tanti soldi per acquistare la nuova statua.....e poi??????
    Be! lascio a voi ogni libero pensiero...

    RispondiElimina
  2. Il restauro e il recupero di un'opera d'arte non è mai inutile. Il restauro dell'antica statua è stato giusto e doveroso. Si poteva evitare semmai di fare la nuova statua in Ortisei.
    Ma comunque cerchiamo di non tirare in ballo persone terze che non possono "difendersi dalle accuse".

    RispondiElimina
  3. Non tiro in ballo nessuno....la mia è solo una costatazione di fatto!!!!
    del resto voi per primi avete fatto notare nel vostro blog che ci sono due statue, che una è più bella dell'altra, che preferivate la "Bambola di Pezza" del Volpe rispetto alla statua lignea di Ortisei, senza contare che auspicate il ritorno di questa sull'altare in chiesa adducendo un maggior impatto emotivo..... se la fede si misurasse con questo, allora......
    Comunque siete splendidi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per i complimenti, a breve le foto della processione di quest'anno

      Elimina

Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...