Rimane comunque ancora vivo il ricordo dei festeggiamenti patronali appena terminati e in particolare della bellissima ed emozionante processione di domenica mattina.
Come già annunciato nel mio precedente articolo, ho voluto documentare ogni attimo della bellissima giornata di domenica iniziata con la diana delle ore 08.00.
Alle ore 09.30 Mons. Luigi Martella ha celebrato in Concattedrale la Pontificale di cui pubblico il riassunto dell'omelia scritto da Antongiulio Mele.
Nell’ omelia Mons. Luigi Martella ha ricostruito l’origine della preghiera mariana e la sua importanza, ritenendola preghiera per eccellenza. Don Gino ha stigmatizzato che questa festa è una festa che i terlizzesi vivono intensamente, anche più della Festa Maggiore giacché quella di agosto è più una festa da “esportare” mentre quella di ottobre è una festa più “familiare”, più intima. Ma ancora una volta la protagonista principale è Lei, la Vergine Maria che instancabilmente continua ad additare all’ uomo di oggi la via da seguire per la sua salvezza.
Il Vescovo ha raccontato che nella Francia meridionale stava prendendo sempre più piede l’eresia degli Albigesi o dei Catari. I cristiani per arginare l’eresia si preparavano ad affrontare una guerra con l’ ausilio delle armi, se così possiamo definirla, seppur impropriamente, una sorta di “guerra santa”; ma la Vergine di certo non avrebbe consentito l’uso delle armi, e così apparve a San Domenico Guzzman al quale gli fu detto che questa eresia doveva essere combattuta con la preghiera del Rosario.
Altro episodio è quello della sonora sconfitta che i cristiani inflissero alla flotta dell’ Impero Ottomano nella famosa battaglia di Lepanto avvenuta nel 1571.
Per quanto riguarda la storia locale, nel 1657 la Vergine Maria pose fine all’ epidemia di peste che decimò la popolazione di Terlizzi.
Il Vescovo ha dunque ricordato il lavoro del nostro corregionale Beato Bartolo Longo che nella valle di Pompei, un tempo valle di morti pagani e oggi sede del maestoso tempio dedicato alla Vergine del Rosario, eretto come ringraziamento.
La festa della prima domenica di ottobre fu istituita da papa Pio V, che la istituì come Festa della Regina delle Vittorie, in seguito ribattezzata da papa Gregorio XIII come festa della Regina del Rosario.
Il pastore ha dunque detto che in passato la preghiera si recitava attorno al focolare e veniva vissuta intensamente, oggi invece viviamo in un periodo in cui ognuno si è costruita la propria morale soggettiva - ecco perché si parla di dittatura del relativismo - in cui ognuno la pensa come la vuole. La ripetizione dell’ Ave Maria ad alcuni viene persino percepita come noiosa, invece non lo è affatto, anzi questa si può paragonare all’ innamorato che ripete incessantemente alla sua innamorata “ti amo”, e il sentirselo ripetere non annoia mai.
Infine don Gino si è soffermato su una frase proferita dal Pontefice, in occasione del viaggio apostolico in Germania, innanzi al Parlamento Federale di Berlino: “Senza Dio non c’è futuro” che ha adeguatamente riadattato in “Senza Maria non c’è speranza” e sotto il suo manto protettivo ci siamo noi cristiani che abbisogniamo del suo aiuto e della sua materna protezione.
Al termine della S. Messa alle ore 11.00 circa è partita processione composta dalle Associazioni religiose, dalle Confraternite, dal clero, dalle autorità civili e militari, dal Comitato Madonna del Rosario e dalla Confraternita Madonna del Rosario e l'Associazione del Perpetuo Rosario.
non son belle al par di te."
Tantissima la gente che ha affollato le strade e le piazze in cui è passata la Madonna. Qui sotto una foto di via Tauro superaffollata.
Nella foto qui sotto la Madonna ha appena superato il primo arco che la porta nel cuore della città antica: l'arco di via Tauro
Come accade nella processione dei Santi Medici di Terlizzi, anche per la Madonna del Rosario vengono organizzati dagli abitanti degli altarini in onore alla Madonna.
"Mira il tuo popolo, o bella Signora, che pien di giubilo oggi t'onora. Anch'io festevole corro a' tuoi piè; o Santa Vergine, prega per me!"
La folla dei fedeli osserva la Madonna che passa sotto l'arco del centro storico
Far passare la Madonna sotto le volte a botte del centro storico non è una operazione facile e tantomeno comoda. La Madonna deve essere abbassata quasi al livello del pavimento. Sono questi a mio parere i momenti più toccanti della processione e dell'intera festa: la Madonna "scende dall'alto dei cieli" e percorre le strade della nostra città accanto al suo popolo, accanto ai suoi fedeli che seppur peccatori sono figli suoi.
O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dove erano adorati gli idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! Da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstratianche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia : mentre io con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Regina del Santo Rosario.
Tratto del testo della Novena della Madonna del Rosario
Sulla bellissima base della Madonna è raffigurato lo stemma della città di Terlizzi a sottolineare che la Madonna del Rosario è Patrona di Terlizzi.
In Largo Lago Dentro c'è stato un piccolo spettacolo pirotecnico al passaggio della Madonna.
Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni ond’è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all’anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! Ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miseria e di umiliazioni. Tu che sei lo sterminio dei demoni difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu che sei l’Aiuto dei cristiani , traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu che sei la Vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute. Amen.
Tratto del testo della Novena della Madonna del Rosario
La processione attraversa Corso Vittorio Emanuele II
Ah! Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati solo perché ricorsi a Te con fede, m’infonde novella lena e coraggio d'invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io col tuo Rosario in mano oso ricordarti , o Madre, le tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia!…Madre cara!…Madre bella!…Madre dolcissima,aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: perchè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.
Tratto del testo della Novena della Madonna del Rosario
"Ti salutiamo o Vergine, o Madre tutta pura nessuna creatura è bella come Te. Prega per noi Maria prega pei figli tuoi Madre che tutto puoi abbi di noi pietà, abbi di noi pietà."
In Largo Poerio una devota dona alla Madonna per ex-voto una collanina che il priore aggancia subito ad una delle fascette già colme di ori.
Un bellissimo putto particolare della bellissima base in legno dorato
In questo tratto di strada il simulacro è stato condotto a spalle dal Priore e dall'Assistente.
Davanti la Concattedrale il Vescovo ha celebrato la Supplica alla Madonna del Rosario alla quale è seguito il rientro della Madonna.
E a chi altri mai io dovrò ricorrere, se non a Te che sei il Sollievo dei miserabili, il Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Oh, io te lo confesso, l’anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe, meritevole di ardere nell’inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unicomediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, il Rifugio dei peccatori ? Deh! Solo che tu dì una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli mi esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui io ho tanto bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, la vita mia. Così spero. Così sia.
Tratto dal testo della Novena della Madonna del Rosario
O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre del Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua Passione, per la sua morte in Croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Mare di dolore, Porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Così sia.
Tratto del testo della Novena della Madonna del Rosario
Testo e foto di Francesco De Nicolo (C)
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