I ragazzi della parrocchia hanno "costruito" il fantoccio utilizzando vestiario vecchio e imbottendolo con palle di carta di giornale. Inizialmente il Toma è rimasto esposto nei locali parrocchiali su un altare improvvisato circondato da candele che, con le marce funebri in sottofondo, creavano un'atmosfera toccante. Alle ore 23 dall'oratorio della parrocchia il fantoccio nella sua bara è stato portato in processione in alcune delle più importanti vie del territorio parrocchiale, tra cui Via A. Volta, Corso Umberto e Piazza Garibaldi (Villa). Nel suo procedere, il corteo funebre si è fermato nei pressi di alcune attività commerciali, dove il Toma è stato omaggiato con il saluto dei negozianti. Alle ore 23.30 circa il Toma è ritornato nei locali parrocchiali dove è stato, come da usanza, bruciato. Ad appiccare il fuoco è stato don Pasquale Rubini, a cui approfittiamo per fare gli auguri per la laurea appena conseguita. Nell'occasione don Pasquale si è espresso fiducioso affinchè il periodo della Quaresima sia vissuto con preghiera e penitenza.
Dopo questa manifestazione molti hanno partecipato alla Processione della Croce, che apre ufficialmente la Quaresima e gli affascinanti riti che rendono Molfetta una delle città più famose nel periodo della Settimana Santa.
Foto tratta da un giornale locale (2005)
Testo di Damiano de Gennaro
La figura di toma e usata da tantissimo tempo a Molfetta oggi invece di divertimenti ce ne sono tanti il guaio e che prima senza denaro ci si divertiva, oggi per divertirci si va in alcuni ambienti pubblici. Spero che il carnevale ritorni come un tempo rivedere i giovani mascherati e nelle sfilate essere partecipi è non spettatori ci si diverte nel fare è non nel criticare.
RispondiEliminaci uniamo a lei in questo auspicio
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