giovedì 18 aprile 2013

Il Giovedì Santo a Bitonto e Molfetta: esposizione dei simulacri della Passione

Subito dopo la Messa in Coena Domini tenutasi in Cattedrale, il portale della Chiesa di San Domenico a Bitonto è stato aperto per permettere ai fedeli di osservare le immagini della Passione esposte nel tradizionale sepolcro, a cura dell'Arciconfraternita Maria SS. del Rosario. Quest'anno, a causa dei lavori di ripavimentazione della chiesa e per motivi di sicurezza, il sepolcro  era visibile solo dall'esterno ( foto di Rosanna Schiraldi che ringrazio per la concessione). Di lì a poche ore le immagini sarebbero uscite in processione.


La chiesa del Purgatorio, invece, è stata aperta subito dopo l'esecuzione di marce tradizionali da parte della Bassa Musica Città di Bitonto diretta dal M° Michele Tarantino. Tra nuvole d'incenso, sono state esposte dall'Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio le immagini dell'Addolorata e del Cristo Morto, la copia della Sacra Sindone del 1646, e il Legno Santo, che sono uscite in processione la sera del Venerdì Santo. 


La seicentesca chiesa di S.Teresa ha aperto i battenti la sera del Giovedì Santo per offrire una suggestiva interpretazione del Memoriale della Passione. In una sintesi ben riuscita di ricostruzione storica e significato teologico, il tradizionale "sepolcro" di S.Teresa ha inteso rappresentare attraverso simboli, messaggi, effetti luministici e cromatici, il passaggio dalla Pasqua Ebraica alla Pasqua Cristiana.
La Pasqua infatti ha il suo momento culminante nel sacrificio: il popolo ebraico (evocato da un maestoso candelabro a sette bracci, la nota menorah) ricordava il passaggio dalla schiavitù alla liberazione attraverso il sacrificio rituale di un agnello (riproposto su una pira ardente, al centro della mensa). Ma nella sera del Giovedì Santo l'umanità intera è chiamata ad una svolta rivoluzionaria: Gesù Cristo dopo l'ultima cena (evocata dal pane spezzato e dal vino condiviso, simboli presenti sull'altare), si fa "nuovo agnello" attraverso il sacrificio di s'è sulla croce. A richiamare il messaggio rivoluzionario della Pasqua cristiana, l'imponente scultura del SS.Crocifisso, che troneggia sull'altare maggiore, accarezzata da un fascio di luce radente. Qui il messaggio cristiano dell'uomo della Croce si fa "arte" in una raffinata scultura cinquecentesca, una rara interpretazione di un Cristo "sindonico" (da notare la spina in fronte) che, nella struggente delicatezza di un Christus patiens, coglie la dolcezza del passaggio (perché Pasqua vuol dire "passaggio"). Il passaggio dalla vita alla morte. Dalla morte alla vita. Quella vera. Nella stessa chiesa di S.Teresa, olezzante d'incenso, i fedeli numerosissimi fino a notte inoltrata, si sono soffermati in preghiera anche dinanzi al cosiddetto "altare della passione" , terzo a destra. Il dramma della Passione viene qui oggettivato dall'immagine ottocentesca dell'Addolorata (statua a manichino con volto e mani in legno di buona fattura, abito e fazzoletto in tessuto ricamato in oro) e dalla scultura in cartapesta del Cristo Deposto. Anche quest'anno il Memoriale della Passione nella chiesa di S.Teresa è stato curato, su proposta del Padre Spirituale Sac. Don Ciccio Acquafredda, dalla Confraternita SS. Crocifisso e dai suoi organi statutari (Amministrazione: G. Frascella, S.Tuffo, C.D. Dilettuso, C. Minenna, M. Decaro. Consulta: N. Persia, S. Caiati, F.Corallo, G.Minenna, A.Parisi, E.Napoli, M. Pastoressa, C.Carbone, V.Speranza). Addobbo in chiesa: Ditta Abbondanza. Allestimento: Mario Decaro, Virgilio Maiorano. Luci: G.Mastrandrea (Comunicato a cura della dott.ssa Carmela Minenna, segretaria della Confraternita SS. Crocifisso; foto di Mario Decaro, che ringrazio per la concessione).






A Molfetta, i Cinque Misteri lignei cinquecenteschi e i sette simulacri in cartapesta del gruppo della Pietà sono custoditi rispettivamente nelle vicine chiese di Santo Stefano e di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti (Purgatorio) dove, la sera del Giovedì Santo, sono stati esposti alla venerazione dei fedeli in occasione della cosiddetta "visita ai Sepolcri", con disegni, scenografie, giochi di luci ed ombre ogni anno sempre diversi e ammirevoli.
Qui di seguito, vi propongo le foto dell'esposizione dei Cinque Misteri in Santo Stefano, davvero bella, elegante e con una piccola ricostruzione, sul lato sinistro di chi guarda, dell'orto degli ulivi di Cristo, conferendo un notevole senso di profondità. A mio modesto parere, una delle esposizioni dei Misteri più belle degli ultimi anni.

 












 


Seguono ora le immagini dell'esposizione nella chiesa del Purgatorio, con i simulacri cartapestacei dell'esperto scultore molfettese Giulio Cozzoli. Particolarità di quest'anno (ma non è la prima volta): la Pietà non è disposta centralmente nella composizione, circondata dai Santi, ma sul lato destro e in basso, più vicina ai fedeli, e con i Santi che sono parzialmente rivolti nella sua direzione, convergendo lo sguardo della gente verso la Madre sofferente che mostra impotente il Corpo del suo Figlio.









Foto e testo di Domenico Ferrovecchio, Maria Cristina Roselli e Francesco De Nicolo

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