Durante questa apparizione, nel 1251, la Vergine gli consegnò uno scapolare, ossia una parte dell'abito indossato dai monaci di colore marrone scuro, affinchè chi lo portasse con devozione, avrebbe ricevuto la Sua protezione: "In hoc moriens aeternum non patietur incendium", chi con questo morrà, non soffrirà nelle fiamme dell'inferno.
Per quanto riguarda la devozione alla Vergine del Carmelo a Molfetta, racconta Domenico Solimini in "Cenni storici sulle origini e fondazione della Congregazione di M. SS. de Carmine che si venera nella chiesa di S. Pietro in Molfetta" che nell'estate del 1812, un gruppo di pescatori nel molo di San Corrado, sentì una voce che diceva: "Continuate la mia devozione, Io sono la stella del mare". Nell'anno successivo si formò la Congregazione e, nel 1827, l'allora presidente Giuseppe De Biase, ottenne dalla signora Donna Maria Lucrezia Rotondo, una statua della Madonna del Carmine scolpita dallo scultore napoletano Giuseppe Verzella nel XIX secolo.
La statua, è tutt'ora venerata nella chiesetta di San Pietro in Molfetta.
La festa è preceduta da un novenario. La preghiera finale recità così:
"Tu che fosti simboleggiata da quella misteriosa nube che apparve sulle terre di oriente, angustiate dalla siccità e dalla morte, allietasti i miseri mortali che sul Carmelo ti sospiravano, allieta i nostri cuori oppressi e inariditi, e fà che scenda su di noi una pioggia salutare di grazie e di favori..."
Nessun commento:
Posta un commento
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.