lunedì 14 marzo 2011

Conferenza sulla Sacra Sindone

Ieri, 13 marzo, nella parrocchia S. Bernardino di Molfetta, si è tenuta una conferenza organizzata dal parroco don Pasquale Rubini con tema il mistero della Sacra Sindone.
Gli scienziati invitati, tra i quali il prof. Bramanti, hanno descritto minuziosamente il famoso sudario evidenziando alcuni particolari che lo rendono attribuibile come il velo che avvolse Cristo nel sepolcro. Prima di tutto i lineamenti: barba folta, baffi, capelli lunghi tutti caratteri tipici di un giudeo. Inoltre sono evidenti all'altezza del torace e sulle spalle alcuni ematomi circolari dovuti probabilmente alle frustate inferte con il flagello. Sono distinguibili ben 120 frustate, molte rispetto al numero massimo imposto dalle leggi romane e forse dovute al fatto che avrebbero dovuto placare la folla inferocita che invocava per il condannato la morte.
Sui polsi, così come sui piedi, si nota la presenza di un foro che coinciderebbe perfettamente con il foro provocato da chiodi di ragguardevole diametro. Sulla testa si notano macchie di colature ematiche di sangue venoso ed arterioso inferte dalla corona di spine. Al di sotto delle spalle si notano tracce di sfregamenti riconducibili al legno della croce.
A ulteriore sostegno delle tesi sono state trovate sul sudario tracce di pollini provenienti da piante tipiche della Palestina. Il sudario è risultato anche unico nel suo genere e irriproducibile in forma pittorica con le varie macchie ematiche e le minuiziose testimonianze della Passione di Gesù Cristo.
I dubbi sulla veridicità della reliquia più famosa del mondo sono lasciati dal test dell'isotopo radioattivo del carbonio-14 che è una tecnica che, basandosi sul decadimento radioattivo, permette di datare reperti antichi alcune migliaia di anni. Dall'analisi al C-14 è risultato che il sudario risalirebbe al 1200-1300 d.C.
Oltre alle varie obiezioni che si possono fare su questo risultato, essendo stata la sindone per due volte esposta ad un rogo (ai quali sono seguiti i vari rattoppi), qualcuno solleva incertezze sulla stessa tecnica del c-14. E' infatti capitato che nella datazione siano stati ottenuti dati impossibili come è accaduto nella datazione di un guscio di lumaca che dalla C-14 è risultato preistorico (invece il guscio era molto più recente).
Una nota critica che rivolgo agli studiosi che hanno esposto la ricerca è che essi avrebbero dovuto condurre la ricerca bilateralmente esponendo anche le opinioni e le prove di chi sostiene che la sindone sia un falso medioevale.
Il mistero della Sindone continua...

Testo di Damiano de Gennaro
Foto tratta dal web

Mi permetto di aggiungere una riflessione personale.
Questo mondo che pretende di spiegare tutto con la ragione e con la scienza, forse dovrebbe ricordarsi dei versi che scrive Dante nel III canto del Purgatorio :

[...]Matto è chi spera che nostra ragione
possa trascorrer la infinita via
che tiene una sustanza in tre persone.

State contenti, umana gente, al quia;
ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria[...]

Dante Alighieri - Versi 34-39, Canto III Purgatorio - Commedia

Francesco De Nicolo


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