Il Giovedì Santo è il giorno dedicato alla visita dei Repositori, termine che dopo il Concilio Vaticano II ha sostituito il termine Sepolcri in quanto il giovedì Santo non viene venerato il Cristo morto ma Gesù vivo nel sacramento dell'Eucarestia.
A Molfetta la tradizione vuole che i fedeli visitino un numero dispari di Repositori e in più, cosa immancabile, che si visitino le chiese di Santo Stefano e del Purgatorio dove sono esposte le statue che andranno in processione nelle ore seguenti.
Le due chiese con le due esposizioni, che tra il popolo sono ancora note come Sepolcri, vengono aperte contemporaneamente verso le 17.30 al suono del tradizionale Ti-tèè suonato dalla Bassa Musica sul sacrato di Santo Stefano.
Ho avuto la fortuna di essere uno dei primi ad entrare in Santo Stefano e questo mi ha permesso di scattare alcune foto alle state dei Misteri, foto quest'ultime che quest'anno sembrano essere una rarità. Infatti poco più tardi della mia visita al Sepolcro, l'Arciconfraternita ha imposto il divieto assoluto di scattare foto impedendo a qualunque altro fotografo amatoriale di immortalare le belle statue veneziane.
Registro diverso ha usato l'Arciconfraternita della Morte che ha permetto, come ogni anno, di scattare foto. Qui di seguito le mie.
P.s: le foto sono sfocate a causa dell'effetto del rimbalzo del flesh della fotocamera sil pilviscolo dell'incenso
Testo e foto di Francesco De Nicolo
I Sepolcri a Molfetta.
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