Il secolo XVIII rappresentò per la nostra storia il periodo più glorioso e fiorente.
La cultura si diffuse anche nelle classi inferiori; i cittadini partecipavano più largamente all'amministrazione della città, si diffuse il desiderio di riforme e di progresso economico e sociale; aumentò la popolazione e il paese si estese.
Vennero abbattute le mura di cinta e si colmò il fossato, trasformandolo in un ampio "stradone", si costruirono nuovi palazzi verso est (la Stella) e verso ovest (Palazzo de Gemmis), si costruì la via che dal centro portava alla Stella.
Si costruirono anche due nuovi rioni popolari: il rione di "casale" nei pressi dell'attuale chiesa di Santa Maria, e il borgo di Sant'Ignazio.
Un segno evidente di vitalità del paese si ebbe dalla presenza di una scuola popolare e gratuita dove venivano accolti i ragazzi poveri desiderosi di istruirsi. Al mantenimento della scuola partecipava tutta la cittadinanza con le sue elemosine.
Venne iniziata la costruzione della nuova Cattedrale, poiché la vecchia Chiesa Romanica era ormai inadatta ad accogliere i fedeli terlizzesi.
Tra le chiese di questo periodo va ricordata la Chiesa del Purgatorio con il suo superbo campanile e i prestigiosi quadri contenuti (La Natività opera del Giaquinto).
La società era composta da tre classi: i Signori o Galantuomini appartenenti alla vecchia aristocrazia, i borghesi costituiti da professionisti, commercianti, proprietari terrieri, la massa popolare formata da braccianti.
UOMINI ILLUSTRI DI TERLIZZI
Vito Giuseppe Millico: musicista, compositore, cantante
Ferrante de Gemmis: filosofo e letterato
Giuseppe de Gemmis: magistrato
Felice Lioy: ricoprì importanti cariche nell'amministrazione del paese
Don Orlando de Bennardi: studioso di filosofia
Don Vitagliano Bisceglia: studioso di storia, scienze e fisica
Mon Signor Felice de Paù: vicario generale della Chiesa di Terlizzi, vescovo di Tropea
La cultura si diffuse anche nelle classi inferiori; i cittadini partecipavano più largamente all'amministrazione della città, si diffuse il desiderio di riforme e di progresso economico e sociale; aumentò la popolazione e il paese si estese.
Vennero abbattute le mura di cinta e si colmò il fossato, trasformandolo in un ampio "stradone", si costruirono nuovi palazzi verso est (la Stella) e verso ovest (Palazzo de Gemmis), si costruì la via che dal centro portava alla Stella.
Si costruirono anche due nuovi rioni popolari: il rione di "casale" nei pressi dell'attuale chiesa di Santa Maria, e il borgo di Sant'Ignazio.
Un segno evidente di vitalità del paese si ebbe dalla presenza di una scuola popolare e gratuita dove venivano accolti i ragazzi poveri desiderosi di istruirsi. Al mantenimento della scuola partecipava tutta la cittadinanza con le sue elemosine.
Venne iniziata la costruzione della nuova Cattedrale, poiché la vecchia Chiesa Romanica era ormai inadatta ad accogliere i fedeli terlizzesi.
Tra le chiese di questo periodo va ricordata la Chiesa del Purgatorio con il suo superbo campanile e i prestigiosi quadri contenuti (La Natività opera del Giaquinto).
La società era composta da tre classi: i Signori o Galantuomini appartenenti alla vecchia aristocrazia, i borghesi costituiti da professionisti, commercianti, proprietari terrieri, la massa popolare formata da braccianti.
UOMINI ILLUSTRI DI TERLIZZI
Vito Giuseppe Millico: musicista, compositore, cantante
Ferrante de Gemmis: filosofo e letterato
Giuseppe de Gemmis: magistrato
Felice Lioy: ricoprì importanti cariche nell'amministrazione del paese
Don Orlando de Bennardi: studioso di filosofia
Don Vitagliano Bisceglia: studioso di storia, scienze e fisica
Mon Signor Felice de Paù: vicario generale della Chiesa di Terlizzi, vescovo di Tropea
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