martedì 30 settembre 2008

INTER LICIUS - LA VECCHIA CATTEDRALE


LA VECCHIA CATTEDRALE DI TERLIZZI

L'attuale Cattedrale di Terlizzi, non fu la prima che ebbe la nostra città.
La chiesa madre, infatti, ha avuto tre tempi, corrispondenti alla trasformazione del nostro paese, da vico a casale, da casale a castrum, e da castrum a città.
La prima chiesa, la più antica, fu costruita nel borgo medioevale intorno al 1073, in epoca normanna, ed era dedicata a San Michele Arcangelo, patrono della città.
Poteva somigliare forse a quelle chiesette ancora esistenti a Cesano e a Sovereto.
Essa fu sostituita successivamente nel periodo svevo, da cuna seconda Cattedrale, inaugurata nel 1169. La chiesa che sorgeva sullo stesso suolo consacrato, rappresentava un gioiello dell'arte e dell'architettura. Di essa sono giunte a noi alcune fonti che ci aiutano a ricostruirla idealmente.
La prima fonte è la testimonianza di Monsignor Pacecco e la minuziosa relazione da lui fatta in occasione di una visita pastorale alla Cattedrale di Terlizzi:

"La chiesa sorge in mezzo alla città, non lontano dal castello [...] E' a croce latina con tre navate intarsiate nel transetto [...] Le navate laterali sono costellate da cappelle votive. Quella centrale è coperta da un tetto a doppio spiovente, mentre le altre più basse hanno il tetto ad un solo spiovente [...] Lateralmente è posto un alto campanile dotato di quattro campane di bellissima fattura, il migliore di quanti ve ne sono in questa provincia [...] non secondo a quelli affiancati agli edifici romanici di Bisceglie, Barletta, Ruvo, Bitonto e Molfetta."

La seconda fonte, è una fonte artistica, ed è il dipinto fiammingo con veduta di Terlizzi ai primi del 1600, conservato nella biblioteca di Palazzo del Principato di Monaco.


La terza ed ultima fonte, è costituita da una serie di frammenti collocati sulle facciate di alcuni palazzi di Terlizzi.




La Cattedrale romanica, fu abbattuta in una barbara sollevazione popolare nel 1762.
Della splendida struttura ci è pervenuto solo un portale secondario scolpito da Anseramo da Trani, attualmente collocato nell'oratorio della Chiesa della Madonna del Rosario.


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