giovedì 26 luglio 2012

Note sul quadro "La morte di Sant'Anna" nella parrocchia di S. Gioacchino a Terlizzi

Tra i diversi Ordini religiosi attivi nel territorio terlizzese, quello che ha impresso l'orma più profonda nella storia cittadina è stato sicuramente l'Ordine Francescano.
L'antica civitas Terlitii, appartenente alla diocesi di Giovinazzo, ma fregiata del titolo di nullius, cioè dipendente direttamente dalla Santa Sede, ha ospitato i frati Minori Osservanti nel convento di S. Maria la Nova, i frati Minori Cappuccini nel convento extra moenia di S. Maria delle Grazie e le suore Clarisse nel monastero di S. Anna. 1)
A questa presenza, oltre a dover dare merito dell'influenza positiva che ha esercitato nella vita religiosa della città, occorre dar merito di aver arricchito Terlizzi di numerose opere d'arte di straordinaria bellezza e alto valore artistico.
Inevitabile citare opere quali la Natività del Savoldo, La Madonna in trono tra S. Francesco e S. Giovanni Battista del Pordenone,  L'estasi di Sant'Antonio del Marullo della chiesa di Santa Maria la Nova dei Zoccolanti.
Ma i gioielli della chiesa di S. Maria non devono offuscare le tante altre pregevoli opere custodite nella chiesa dei Cappuccini e in quella di Sant'Anna, meglio conosciuta come chiesa di S. Gioacchino.
In questa sede vogliamo soffermarci proprio su quest'ultima.
Sorta tra il 1713 e il 1724, la chiesa del monastero delle Clarisse custodisce pregevoli opere scultoree come il San Francesco e la Santa Chiara attribuite al grande maestro napoletano Giacomo Colombo; la Sant'Anna con Maria Bambina scolpita nel 1846 dal terlizzese Giuseppe Volpe e le statue dell'Immacolata e di San Gioacchino con Maria Bambina provenienti, probabilmente, dall'atelier dei Brudaglio di Andria.
Accanto ai pregevoli simulacri va aggiunta l'opera pittorica che troneggia sull'altare meggiore in pietra mischia di Andria. Si tratta della tela, ingiustamente poco considerata, intitolata "Morte di Sant'Anna" firmata dal pittore tardo barocco Antonio Baldi.
Un quadro su cui vale porre l'attenzione in quanto presenta una iconografia piuttosto insolita e la cui bellezza lascio raccontare dalle immagini.
Al centro della scena compare Sant'Anna che, distesa su letto di morte, è assistita da Maria che indica il fanciullo Gesù.

In questa foto si possono anche notare, in basso a destra, alcune lettere della firma del pittore.
Si notino la dolcezza dei lineamenti del volto e i giochi chiaroscurali

Nella parte sinistra del quadro si nota la presenza dell'Arcangelo Michele, dalle vesti purpuree che si agitano al vento,  nell'atto di sguainare la spada. Al suo fianco emergono dall'ombra due figure femminili che compiangono la Santa morente. Sempre alla sinistra del quadro compare San Gioacchino seduto in meditazione.

San Gioacchino in meditazione

Nella parte alta del quadro compare uno stormo di angeli. Uno di essi sorregge la palma simbolo della vittoria sulla morte.

Ma cosa sappiamo del quadro e dell'artista che lo realizzò?

Purtroppo sappiamo davvero poco.
Sappiamo che quest'opera del Baldi andò a sostituire una precedente del pittore bitontino Carlo Rosa.
Del Baldi, nativo a Cava de' Tirreni, si sa solamente che, dopo aver appreso l'arte del mestiere nell'atelier del noto pittore napoletano Francesco Solimena, divenne allievo dell'incisore Andreas Magliar.
Opera del Baldi, oltre la tela "Morte di Sant'Anna", è la tela dell'Annunciazione collocata sempre sull'altare maggiore della chiesa di San Gioacchino a Terlizzi.

Ecco qui la visione completa dell'opera.
ANTONIO BALDI, La morte di sant'Anna, chiesa di San Gioacchino, Terlizzi

Anche ad un occhio inesperto risulta evidente che il bel dipinto necessita di un urgente restauro.
Nel prossimo articolo vi illustreremo nel dettaglio per problematiche che presenta la tela del Baldi.

Tutelare il nostro patrimonio artistico significa tutelare e trasmettere la nostra fede e la nostra identità culturale, testimoniarla, comunicarla secondo linguaggi straordinari ed unici, quali sono quelli dell’arte.

Ricordiamo che per sostenere l'iniziativa di restauro è possibile fare un versamento con:

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1) A questi insediamenti va aggiunto, per la storia recente, il complesso francescano della Comunità di Casa Betania.

Testo di Francesco De Nicolo 
Foto gentilmente concesse dall'Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l'Arte Sacra; foto di Francesco De Nicolo

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