La festa patronale di Maria SS. Immacolata a Bitonto - 1° parte

 Dopo 4 anni di declino (clicca qui per leggere l'articolo), finalmente la festa patronale di Maria SS. Immacolata è ritornata a Maggio. Grazie agli sforzi del Consiglio Confraternale Feste patronali, formatosi lo scorso settembre, si sono organizzati i primi festeggiamenti in onore della Patrona nuovamente a maggio, coincidenti con la festa del patrocinio sulla città ( 26 maggio). Grandissima la partecipazione dei bitontini, che hanno risposto positivamente al definitivo trasferimento della festa e già si inizia a pensare al nuovo Comitato feste per il prossimo anno, nella speranza che la festa possa diventare sempre più un importante momento di marketing territoriale e di promozione turistica della città. Inizio oggi la pubblicazione dei momenti più belli della festa 2012, con la cronaca dei primi due giorni: dal trasferimento della sacra immagine presso la Basilica dei Santi Medici ( 24 maggio) allo Scoprimento del quadro a Porta Baresana (25 maggio)

Giovedì 24 maggio la sacra immagine di Maria SS. Immacolata è stata portata presso la Casa di Riposo "Villa Giovanni XXIII", dove è rimasta esposta alla venerazione degli anziani e degli ammalati per tutta la giornata. In serata, è avvenuto il trasferimento dell'immagine presso la Basilica dei Santi Medici.

Per il trasferimento l'immagine è stata posta sulla macchina appositamente allestita per la peregrinatio dei Santi Medici

 Viene tolta la corona per permettere l'ingresso dell'immagine nella teca

 L'arrivo in Piazza XXVI Maggio 1734

 La Patrona fa ingresso nella Basilica dei Santi Medici, dove è rimasta fino alla mattina del 26 !

 Venerdì 25, invece, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti con lo scoprimento del quadro raffigurante l'apparizione dell'Immacolata al generale spagnolo Montemar, realizzato da Tina Masciale, a Porta Baresana e l'accensione delle luminarie a cura della Ditta Ciommo di Andria

Nel video, lo scoprimento del quadro e  i fuochi pirotecnici a cura di Francesco Minuti

Testo,foto e video di Domenico Ferrovecchio