L'origine di questa usanza si perde nella storia ed ebbe origine quando i defunti si tumulavano nei sotterranei delle chiese. Qui, per disinfettare e sanare i corpi, i cadaveri venivano ricoperti di calce.
Da questo atto deriva il termine dialettare "incalcntə" che veniva ricordato spalmando nella quartceddə la "ricotta squandə", formaggio piccante che per il suo colore ricordava quello della calce.
Oggi, sebbene molti preferiscano non mangiare la ricotta squanda, la tradizione di consumare la quartceddə il giorno del 2 novembre, è ancora ben radicata se non addirittura maggiormente diffusa da quando dalla quartceddə è nata la variante con pomodori e olio: il pizzarello.
Testo e foto di Francesco De Nicolo
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