martedì 27 gennaio 2009

INTER LICIUS - PINACOTECA DE NAPOLI

LA PINACOTECA DE NAPOLI







La Pinacoteca sorge all'inizio di Corso Dante.

E' stata costruita nel 1892, alla morte del pittore Michele De Napoli (1808 – 1892), nativo di Terlizzi, che lasciò al Comune parte del suo ampio patrimonio artistico e la casa natale da destinare a museo. L’edificio è stato interessato da ripetuti interventi di restauro, intensificatesi negli anni novanta dello scorso secolo e che tutt’ora perdurano, nonostante l’amministrazione con vari atti propagandistici ha voluto far credere alla cittadinanza che il restauro fosse decisivamente finito, allestendo dall’11 luglio al 30 ottobre 2005 una esposizione articolata su due piani intitolata: “I fiori dei Medici – Dipinti dagli Uffizi e dai Musei Fiorentini”.

La collezione ora conservata alla Pinacoteca, comprende circa settecento opere, principalmente disegni. Di grande importanza sono soprattutto i cartoni e i bozzetti preparatori dei dipinti di grande formato che il De Napoli realizzò durante la sua carriera, svoltasi prevalentemente a Napoli e a Roma. Il percorso espositivo intende documentare il metodo di lavoro e le diverse fasi di esecuzione delle opere dell’artista, seguendo per lo più un criterio cronologico.

La prima sala sarà dedicata al periodo della formazione svoltasi prima a Napoli (1833 – 1839), al seguito del pittore neoclassicista Costanzo Angelini, poi a Roma (1839 – 1841). Risalgono a questo periodo numerose copie di sculture classiche, dalle quali emerge la forte educazione disegnativa ricevuta dall’artista. Nella seconda sala, saranno esposte le opere a soggetto stanco e mitologico, tra cui il grande quadro Mario e il Cimbro. Le sale successive sono dedicate alla ritrattistica, che ebbe un ruolo assai rilevante nell’attività del pittore tra gli anni Quaranta e Cinquanta, con esiti molto espressivi: oltre ai numerosi ritratti dedicati al alcuni membri della famiglia (ad esempio Ritratto della moglie), si distinguono in particolare l’Autoritratto, il Ritratto virile, e soprattutto il bel dipinto Ritratto di tre fanciulle. Tre sale saranno dedicate alla produzione ordinamento sacro, che costituisce la parte più consistente dell’intera collezione, perché l’impegno artistico del pittore si indirizzò soprattutto a favore della prevalente committenza religiosa. Oltre ai numerosi studi e bozzetti per dipinti ed affreschi realizzati a Napoli, un posto di rilievo occupano quelli che si riferiscono alle grandi composizioni destinate alla Cattedrale di Terlizzi e lì conservate: si segnalano, in particolare, la pala con l’ Invenzione della Madonna di Sovereto (1882), patrona della città, e la tela con Il Ritorno delle Marie dal Calvario (1885). Le ultime sale saranno dedicate all’opera grafica dell’artista con numerosi disegni, tra cui i quattro grandi studi realizzati nel 1845, per i due affreschi del Martirio di S. Luca per l’omonima chiesa di Napoli, immediatamente distrutti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e numerosi lavori preparatori, tra cui Il colera a Ruvo, che rappresenta un momento dell’epidemia del 1884, e il Terremoto a Melfi del 1851 opera non più realizzata.





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