L'UOMO PRIMITIVO NEL TERRITORIO TERLIZZESE
La presenzaa dell'uomo nel territorio terlizzese è documentata da fin dal III millennio a.C. cioè dall'età neolitica (età della pietra nuova). Durante scavi archeologici nelle nostre campagne sono venuti alla luce reperti che dimostrano la presenza di uomini primitivi. Molto di questi reperti, come vasi, boccali, scodelle, tazze e due attingitoi sono stati ritrovati sulla via Appia Traiana e , in particolare, nelle campagne di Monteverde, Fontane, Speccione, Padula. Dai cocci e dai resti di capanne, rinvenuti in Contrada Fontane (vicino Ruvo) si è dedotto che tale zona era abitata da uomini che vivevano in capanne raggruppate in villaggi. Il materiale recuperato è conservato nel museo archeologico di Bari e nel Museo del Seminario Vescovile di Molfetta.
I MENHIR DEL TERRITORIO TERLIZZESE
In Puglia se ne contano quasi un centinaio, ammantati anora da un alone di mistero.
Sono colonne appartenenti alla cultura megalitica, ricavate in un sol blocco di pitra che si levano solitarie o allineate secondo criteri non completamente definiti.
Nel territorio di Terlizzi, è possibile ammirarne quattro di pregievole fattura, alte oltre 2 metri. Occorre inoltrarsi lungo l'antica Appia Traiana berso Mariotto, per poi svoltare a destra in direzione "Boscariello": in successione e quasi allineati, nel giro di un paio di chilometri, si fanno incontro in tutto il loro fascino enigmatico.
1) CAPPELLA DEL VICO
Si trova sul lato sinistro, al bivio tra la Via Appia Traiana e la strada che si traccia da essa per andare a "Boscariello". Alto 2,48 m lati 0,80 x 0,41.
E' il maggiore della serie.
2) BOSCO SAN NICOLA
Distante dal precedente un chilometro, posto a destra, si presenta grande e massiccio.
Alto 2,40 m , lati o,55 x 0,31
La sua forma da l'impressione di un volto.
3) BOSCO GINESTRA O FONTANA DEL CAVALLO
A 500 metri dal precedente sulla sinistra.
Alto 2,18 m , lati 0,60 x 0,36.
La sua forma è singolare e strana.
questo monolite si trova impiantato sul margine di un terreno, ai piedi di un lieve dosso. In codesto terreno dovette esistere una stazione neolitica dai relitti, specie ceramici, trovati e raccolti da Michelangelo Quercia.
4) BOSCARIELLO
Dopo altri 700 metri a destra, al bivio con la strada che va alla riserva Marinelli, chiude la serie dello pseudo-allineamento.
Alto 2,20 m , base 0,70 x 0,40. Presenta una forma ben compatta e regolare.
Prossimo sta il terreno de Napoli-De Cresenzo, con la magnifica villa ottocentesca ora in stato di abbandono. anche qui dovette esistere un abitato neolitico.
Non si citano altri monoliti scomparsi o ridotti in frantumi, procedendo verso sud.
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