LA CHIESA DEL PURGATORIO
Un tempo (1616) appartenente all'istituzione confraternale del Monte dei Marti, conserva un patrimonio artistico di grande interesse a cominciare dalla famosa "Natività" o "Adorazione dei Pastori" di Corrado Giaquinto (1703-1765), per proseguire con le altre sedici tele che, attribuite quasi tutte a Domenico Carella ( 1721-1813), offrono come qualcuno ha sottolineato, "una sintesi dottrinale teologica della storia della salvezza e della santità della Chiesa".
Ma va pure ricordata la ragguardevole collezione di statue settecentesche per un significativo spaccato sui modelli della santità esemplare della Controriforma: Sant'Andrea Avellino, San Gaetano da Thiene, San Rocco, San Pacquale di Baylon, San Carlo, San Francesco da Paola, Sant'Antonio da Padova.
Campanile
Un tempo (1616) appartenente all'istituzione confraternale del Monte dei Marti, conserva un patrimonio artistico di grande interesse a cominciare dalla famosa "Natività" o "Adorazione dei Pastori" di Corrado Giaquinto (1703-1765), per proseguire con le altre sedici tele che, attribuite quasi tutte a Domenico Carella ( 1721-1813), offrono come qualcuno ha sottolineato, "una sintesi dottrinale teologica della storia della salvezza e della santità della Chiesa".
Ma va pure ricordata la ragguardevole collezione di statue settecentesche per un significativo spaccato sui modelli della santità esemplare della Controriforma: Sant'Andrea Avellino, San Gaetano da Thiene, San Rocco, San Pacquale di Baylon, San Carlo, San Francesco da Paola, Sant'Antonio da Padova.
Campanile
Altare maggiore - Maestranza napoletana
L'altare si eleva su tre gradini. Il paliotto, delimitato da due mensole a volute, è ornato da valute, cartocci e, al centro, da una tarsia marmorea raffigurante una croce. I gradini della mensa terminanti in cherubini capo altare, sono ornati da valute antitetiche che si dipartono da una conchiglia. Al centro, il tabernacolo, è sormontato da un cherubino che orna il basamento su cui tradizionalmente è collocato il crocifisso.
Esso ha una porticina d'argento datata 1725, che reca l'immagine dell'Immacolata con le Anime Purganti.
Navata laterale sinistra - La Natività
di Corrado Giaquinto
Fulcro della composizione è il Bambino, disteso sulla mangiatoia, di fonte alla Vergine; irradia una luminosità così intensa da giustificare l'atteggiamento del pastore in primo piano che si fa visiera con il braccio levato. Tutt'intorno sono raffigurati S. Giuseppe, alcune donne accompagnate dai figlioletti e, anch'esso in primo piano, un'altro pastore in preghiera. In alto, un gruppo di angeli e l'intradosso di un arco ornato da lacunari.
L'altare si eleva su tre gradini. Il paliotto, delimitato da due mensole a volute, è ornato da valute, cartocci e, al centro, da una tarsia marmorea raffigurante una croce. I gradini della mensa terminanti in cherubini capo altare, sono ornati da valute antitetiche che si dipartono da una conchiglia. Al centro, il tabernacolo, è sormontato da un cherubino che orna il basamento su cui tradizionalmente è collocato il crocifisso.
Esso ha una porticina d'argento datata 1725, che reca l'immagine dell'Immacolata con le Anime Purganti.
Navata laterale sinistra - La Natività
di Corrado Giaquinto
Fulcro della composizione è il Bambino, disteso sulla mangiatoia, di fonte alla Vergine; irradia una luminosità così intensa da giustificare l'atteggiamento del pastore in primo piano che si fa visiera con il braccio levato. Tutt'intorno sono raffigurati S. Giuseppe, alcune donne accompagnate dai figlioletti e, anch'esso in primo piano, un'altro pastore in preghiera. In alto, un gruppo di angeli e l'intradosso di un arco ornato da lacunari.
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