Alle 5.00 del Venerdì Santo parte dalla Chiesa di San Domenico la processione dei Misteri, organizzata dall'Arciconfraternita Maria SS. del Rosario e dalla Confraternita della Misericordia. Sfilano in processione le immagini settecentesche dei Misteri dolorosi opera dell'andriese Gaetano Frisardi ( Gesù nell'Orto degli Ulivi, Gesù alla colonna, l'Ecce Homo, Gesù carico della croce); il gruppo ottocentesco del Calvario con San Giovanni, l'Addolorata e il Cristo Crocifisso; la Pietà, titolare della Confraternita di Maria Ss. della Misericordia; il Cristo Morto nell'artistica ed elegante culla, la "nacha", opera del confratello intagliatore Gaetano Minardi del 1886; l'Addolorata circondata da 110 candele poste in duplice fila intorno alla base. Partecipano alla processione le confraternite che insistono nella stessa parrocchia, San Giovanni Evangelista: Santa Rita da Cascia, Sant'Antonio da Padova, SS. Crocifisso e, da Corso Vittorio Emanuele, l'Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio, altra protagonista dei riti della Settimana Santa.Ecco di seguito un ampio reportage su uno dei riti più attesi e intensi della Settimana santa bitontina.
In Piazza Cattedrale le 3 bande cittadine suonano, all'arrivo delle immagini, le suggestive e toccanti marce funebri della tradizione bitontina, realizzate da insigni maestri come Michele Carelli, Pasquale La Rotella, Biagio Abbate. Ogni banda segue la rispettiva immagine: quest'anno la banda "Tommaso Traetta" ha seguito il gruppo del Calvario; la banda " Antonio Planelli" il Cristo Morto; la banda "Davide Delle Cese" l'Addolorata.
Su Corso Vittorio Emanuele, intorno alle 10.00 circa, le immagini sostano a Palazzo Gentile, sede del Comune, per la recita della Via Crucis
Conclude la processione l'amministrazione comunale
Intorno alle 12.00 circa, la processione rientra nel centro storico attraverso Porta Baresana. Apre il corteo la Bassa Musica "Città di Bitonto" del sig. Michele Tarantino
Intorno alle 13.00 la processione ha fatto rientro nella Chiesa di San Domenico.
Testo, foto e video di Domenico Ferrovecchio
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