Tra i Riti della Settimana Santa più conosciuti della Puglia, Bisceglie ha una posizione di spicco. Celeberrimo è il toccante momento dell’Incontro ovvero la riproposizione del momento in cui Maria, dopo aver incontrato Gesù che porta la croce, gli da il suo ultimo bacio. Ma quello dell’Incontro è solo uno dei tanti momenti che compongono la Settimana Santa di Bisceglie. Meno noti ma altrettanto interessanti sono le processioni dell’Addolorata nella mattina del Venerdì Santo e dei Misteri il Venerdì Santo pomeriggio.
Mauro Piarulli, che approfitto per ringraziare, ci fa dono, con il suo articolo, di una interessante testimonianza descrittiva sullo svolgimento dei Riti della Settimana Santa che si svolgono a Bisceglie.
Francesco De Nicolo
GIOVEDÌ SANTO
Dopo la Messa in Coena Domini comincia la visita agli altari della Reposizione chiamati “Sepolcri”. La tradizione vuole che se ne visitino sette come i dolori della Vergine Addolorata o almeno in numero dispari.
Davanti alla Concattedrale e alla chiesa di San Lorenzo, si forma una fila quasi interminabile. Da qui, infatti muoveranno le due processioni che la mattina del Venerdì Santo “S’incontreranno”.
VENERDÌ SANTO (mattina)
Alla recita delle lodi mattutine, segue alle ore 06.00 la processione della B.V.M. Addolorata alla quale molti biscegliesi sono da secoli devoti.
Durante la Settimana Santa la Vergine non indossa l’abito ricamato in oro, come a Settembre, ma un vestito nero di seta.
La processione inizia con la Croce dei Misteri e con lo stendardo dell’Associazione femminile, seguono le consorelle vestite con
un velo di merletto nero, una cintura e una figura della vergine. Le consorelle portano anche una corona con sette Ave Maria, simbolo dei sette dolori della Vergine.
I confratelli, invece, indossano camice e cingolo bianchi, con una mozzetta color panna frangiata in oro. L’abito bianco simboleggia la speranza di Resurrezione che matura nonostante la morte e il dolore.
La processione della Vergine Addolorata, in quanto penitenziale non è accompagnata dalla banda musicale. La Madonna visita tutte le parrocchie, che incontra sul cammino, prima di giungere nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II.
Qualche ora prima, la gente si accalca davanti alla pedana posta nei pressi del Calvario, luogo dell’Incontro.
Alle ore 08.45, dalla Parrocchia di San Lorenzo parte la processione della statua lignea realizzata nella seconda metà dell’ottocento del Cristo recante la croce. Alla sua uscita la banda musicale suona la marcia funebre “Una lagrima sulla tomba di mia madre”. Il Cristo è sorretto dai confratelli di San Giuseppe, con camice e berretto bianchi e una fascia verde raffigurante la Sacra Famiglia.
In posizione opposta, la folla riesce ad intravedere il settecentesco simulacro dell’Addolorata che si avvicina lentamente.
In posizione opposta, la folla riesce ad intravedere il settecentesco simulacro dell’Addolorata che si avvicina lentamente.
Il vescovo che presiede il commovente rito , inizia le letture inerenti il momento che si va a vivere: “Gesù sotto il peso della croce , prima di andare al patibolo, incontra un’ultima volta sua madre”.
L’ottocentesco simulacro di Gesù si ferma sulla pedana e i quattro portatori della Vergine la inclinano fino a farle sfiorare il volto del Cristo.
È il cosiddetto “Bacio” della madre per il figlio che sta andando sul Golgota pronto all'atroce supplizio, compie il suo ultimo cammino incrociando lo sguardo amorevole di sua Madre “Maria Addolorata”, rappresentata con un pugnale conficcato nel petto per testimoniare il dolore per la sorte del figlio.
L’emozione è altissima: al termine, le due statue riprendono il cammino.
In tempi remoti , questo momento era accompagnato dai pianti strazianti delle madri che avevano perso un figlio.
VENERDÌ SANTO (Pomeriggio e sera)
Alle ore 16.00, ha inizio la Processione dei Misteri, costituita da nove statue che muovono, da sei parrocchie diverse, per confluire in Piazza Vittorio Emanuele verso le ore 20.00, per la Via Crucis cittadina.
Delle nove confraternite cittadine nessuno custodisce tutti i Misteri, esse appartengono alle singole comunità parrocchiali e da qui vengono portati in processione.
Alle ore 16.00, dalla Chiesa di San Matteo e San Nicolò, partono le processioni di San Pietro, la Veronica e infine di Cristo Morto “ind a la Catìne”.
Quest’ultima, accompagnata dalla banda musicale che esegue struggenti marce funebri.
La statua di San Pietro risale all’inizio del XIX secolo ed è opera dell’artista biscegliese Girolamo Palumbo; viene portata in processione, dagli associati di San Trifone e della Vergine del Rosario di Pompei.
Il Santo nella mano destra stringe le chiavi del Paradiso e con la mano sinistra indica il gallo del “Tu mi rinnegherai tre volte”.
La statua della Veronica, realizzata nei primi del 900, reca in mano il panno con il volto del Cristo.
I confratelli di “Maria SS. Di Costantinopoli”, che la sorreggono, indossano un camice bianco con un cingolo giallo e uno scapolare contente l’immagine della Madonna di Costantinopoli.
Infine il Cristo morto è trasportato a spalla dai Confratelli del Sacro Cuore di Gesù. Il simulacro di Gesù, che risale al 1890, negli ultimi anni ha subito una serie di interventi: al 2004 risale il restauro della culla, al 2006 quello del Cristo.
I confratelli indossano un camice bianco, con nastro e cingolo rossi e uno stemma del Sacro Cuore di Gesù.
Al termine dell’ Adorazione della Croce, alle 18.30 circa dalla Parrocchia di Sant’Agostino si snoda la processione di Gesù alla colonna statua risalente agli inizi dell’ 800.
È guidata dai Confratelli dell’Immacolata Concezione che indossano un camice bianco, una mozzetta e un cingolo celesti, un medaglione con il rosario e infine la buffa di color nero.
Intorno alle ore 18.00, dalla Parrocchia di “Maria SS. Madre di Misericordia” parte la Processione di Ecce Homo detto anche Gesù alla canna, a cura della Confraternita della Madonna di Misericordia. Il simulacro è una statua lignea molto antica, risalente alla seconda metà del’700, grande opera di Nicola Antonio Brudaglio. I confratelli vestono un camice bianco, con mozzetta e cingolo rossi e uno scapolare con l’immagine della Madonna.
Alle ore 18.30 dalla Parrocchia di San Domenico, s’incammina la processione della Desolata verso la vicina piazza cittadina. La Vergine, in abito nero luttuoso, è sorretta dai confratelli del S.S. Rosario e dai membri dell’U.N.I.T.A.L.S.I.
Alle ore 17.00, dall’ Abbazia di Sant’Adoeno nel centro storico si muove il corteo processionale del Calvario, una maestosa Crocifissione in cartapesta, opera pregevole di una scuola leccese (1902), raffigura Gesù in croce con ai piedi Maria, alla destra San. Giovanni e alla sinistra Maria Maddalena. Il Calvario, accompagnato dalla banda musicale, è portato in spalla da 16 confratelli ed è preceduto dalla statua lignea di Gesù che prega nell’orto del Getsemani, opera risalente al 1860 e realizzata da Vito Fornari.
La Processione della Pietà, si avvia dalla Chiesetta del Santissimo Sacramento al porto, (conosciuta in città per il culto di Sant’Antonio da Padova). Il simulacro ligneo risale alla fine del 1700.
I confratelli che lo sostengono, indossano un camice bianco con cingolo e fascia trasversale di colore azzurro. Sulla fascia, all’altezza del petto, c’è uno scudo con, al centro, un calice sormontato da un’ostia.
Dopo che tutte le Processioni sono giunte in piazza, si recita la Via Crucis, composta da nove statue che si disporranno nel seguente ordine: Gesù nell’orto, S. Pietro con il gallo, Gesù alla colonna, Ecce homo, la Veronica, la Desolata, Il Calvario, la Pietà ed infine il Cristo Morto.
Al termine di questo suggestivo corteo, le diverse statue si avviano verso le diverse parrocchie. Tutte tranne il Cristo Morto e Gesù al Calvario rientrano verso la mezzanotte.
Testo e foto di Mauro Piarulli
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