Curato dall'Arciconfraternita della Morte avente sede nel Purgatorio, il cammino penitenziale inizia attorno alle ore 11.15, quando l'Immagine di San Pietro varca il portone della chiesa, seguita da quella della Veronica, di Maria Cleofe, di Maria Salomè, della Maddalena e di San Giovanni. Alle ore 12.00 in punto, sulle note della marcia funebre "Dolor", con il Corpo esanime del Figlio adagiato in grembo, la venerata Immagine della Pietà si mostra agli occhi dei presenti, tutti puntati verso la chiesa in attesa.
La processione percorre le vie principali del centro cittadino, per poi far ritorno, alle 21.30 circa, nella chiesa. Lo "Stabat Mater", l'ultima marcia funebre suonata nella Settimana Santa molfettese, eseguito quando la Pietà è a pochi passi dalla chiesa per la ritirata, circondata da una moltitudine di fedeli, con gli altri sei Santi disposti a tre a tre, sui lati del portone del Purgatorio, sancisce la fine di quel bellissimo ed intenso periodo pre-pasquale che Molfetta attende e vive con grande partecipazione.
Quest'anno, come per i Misteri del giorno precedente, anche la processione della Pietà è stata colta dalla pioggia presso Corso Margherita di Savoia, causando un rientro anticipato delle Immagini sacre.
Caratteristica è stata la ritirata della sola Immagine della Pietà, in quanto tutte le statue, appena giunte sul sagrato del Purgatorio, sono subito rientrate. Nonostante il rientro anticipato di qualche ora, in tantissimi si sono riversati nel Borgo, per non perdere gli ultimi atti della processione pasquale conclusiva e accompagnare la Gran Madre verso la sua Casa. Con un ultimo sguardo rivolto verso il popolo, la Vergine ha fatto rientro in chiesa, subito riposta nella sua teca che la custodisce durante l'anno. Non c'è più tempo; tra poche ore la tristezza e il dolore avrebbero lasciato posto all'immensa gioia della Resurrezione!
"Santa Maria, donna del Sabato santo, estuario dolcissimo nel quale
almeno per un giorno si è raccolta la fede di tutta la Chiesa, tu sei
l'ultimo punto di contatto col cielo che ha preservato la terra dal
tragico blackout della grazia. Guidaci per mano alle soglie della luce,
di cui la Pasqua è la sorgente suprema."
don Tonino Bello
La pioggia sorprende la processione in Corso Margherita di Savoia: prontamente i confratelli riparano i simulacri con dei cellophane |
Testo di Maria Cristina Roselli
Foto di Maria Cristina Roselli e Michele Cutrone
Prima di tutto un enorme grazie a Maria Cristina e a tutti i collaboratori di questo blog per le bellissime emozioni che ci regalate sempre.
RispondiEliminaPermettetemi di fare una critica forte alle arciconfraternite della Morte e di Santo Stefano. Evidenzio che i 5 misteri e i simulacri del Cozzoli sono vere e proprie opere d'arte e come tali devono essere curate, conservate e rispettate. Ricordo che il patrimonio molfettese è stato già vittima di una malsana politica fatta da ignoranti (centro storico distrutto e ancora in recupero, palazzo cozzoli distrutto,chiesa di santa teresa distrutta e non voglio continuare). Le confraternite non sono da mento basta ricordare il furto dell'addolorata più antica lasciata in totale abbandono al cimitero e poi rubata, la madonna di Loreto buttata al cimitero, la madonna dei Martiri appena restaurata e già danneggiata (il dito incollato a malo modo) l'illuminazione della nicchia della Buon Consiglio, massima espressione di bellezza e capolavoro di Francesco Verzella, illuminata ancora con i neon che danneggiano i colori inesorabilmente, e questo solo per citare alcuni casi. Ritornando ai simulacri della settimana santa, evidenzio che esistono degli impermeabili trasparenti fatti su misura (tipo quelli che indossano i santi medici di Bitonto in caso di pioggia) per proteggere simulacri preziosi in caso di maltempo. Il modo i cui quest'anno sono state gestite le processioni ed i simulacri è vergognoso. (le statue del Cozzoli sono in cartapestaaaaaa) Sottolineo anche il fatto che queste opere sono state restaurate da poco e che proprio i restauratori hanno definito i simulacri della settimana santa molfettese delicatissimi e preziosi. Dunque sveglia. Basta un minimo di accortezza di coscienza e di vero amore.
Sono ampiamente d'accordo con quanto ha scritto: Molfetta ha tra le mani dei veri e propri capolavori d'arte che, come tali, devono essere tutelati. Purtroppo il tempo atmosferico non è stato clemente quest'anno durante la Settimana Santa, ostacolando la buona riuscita di tante belle e antiche processioni di varie cittadine pugliesi. Ognuno ha reagito in maniera diversa, ma tutte le Confraternite comunque hanno fatto ciò che reputavano più opportuno in quel momento. Sicuramente faranno tesoro delle critiche costruttive ricevute.
RispondiEliminaIn riferimento però alla Madonna di Loreto del Bruno, la statua in questione è stata recuperata dal cimitero, ripulita e condotta nei locali della parrocchia Santa Teresa, in attesa di un bel restauro che speriamo giunga al più presto.
gentilissima Maria Cristina grazie della bellissima notizia ricevuta sulla Madonna di Loreto del Bruno. Io non ne era a conoscenza in quanto sono un molfettese che lavora a Roma, dunque lontano dalla mia città. Finalmente dopo le critiche feroci hanno recepito che quel simulacro doveva essere rimosso. Forse qualche nostra critica è giunta all'orecchio della confraternità. Grazie per aver compreso che le mie critiche erano dettate dall'enorme amore che ho nei confronti della mia città e del suo patrimonio artistico.
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