"Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?"
In Cattedrale, invece, il Solenne Settenario di preghiera alla Beata Vergine Maria Addolorata, a cura dell'omonima associazione, è iniziato ieri mattina. Al centro della devozione vi è l'immagine ottocentesca della Desolata, che viene portata in processione la mattina del Venerdì di Passione, interamente circondata da 99 candele. Suggestivo e toccante il coro di bambini che intona dietro l'immagine l'inno "A Maria Desolata", composto da Mons. Pasquale Berardi e musicato dal canonico don Daniele Cepollaro nel 1910.
"Tu che passi per la via,
vedi e dì se mai fu pena,
sì crudel come la mia,
e, se puoi, tu il pianto frena.
sei da tutti abbandonata
Madre santa desolata!"
Nella Chiesa del Purgatorio invece, il Settenario si tiene di sera ed è iniziato giovedì. Infatti l'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio organizza il giovedì di passione il Panegirico in onore della Titolare, presieduto da un sacerdote della diocesi. Quest'anno il Settenario è tenuto dal sacerdote tranese don Mauro Sarri, mentre il Panegirico sarà celebrato da don Ciccio Savino, rettore della Basilica dei Santi Medici. E' sicuramente un solenne momento di preghiera molto sentito dalla popolazione bitontina, anche per la straordinaria bellezza dell'immagine, attribuita allo scultore napoletano Gennaro Franzese e databile intorno alla prima metà del XVIII secolo. La tradizione vuole che, a lavoro ultimato, la Vergine Addolorata sia apparsa in sogno allo scultore dicendogli: "Di notte mi vedesti in sogno, e di giorno mi hai ritratta".
L'immagine è portata in processione la sera del Venerdì Santo, assieme al Cristo Morto, a una copia del 1646 della Sacra Sindone, e al trofeo floreale del Legno Santo.
"Vergine Addolorata, tutta bella,
che ogni dolor, che ogni dolor fai lieve,
accheta questo cor che si ribella,
che già, che già d'affanni è greve;
o Madre degli afflitti, un pò di pace
ridona all'alma mia, ridona all'alma mia
che d'invocarti ogn'ora mai non tace.
Odi la prece mia, la prece mia:
perdono e pace a te, Madonna mia,
fidente imploro,fidente imploro,
sotto il tuo santo manto
me sconsolato accogli,
o Madre pia, o Madre pia !"
che ogni dolor, che ogni dolor fai lieve,
accheta questo cor che si ribella,
che già, che già d'affanni è greve;
o Madre degli afflitti, un pò di pace
ridona all'alma mia, ridona all'alma mia
che d'invocarti ogn'ora mai non tace.
Odi la prece mia, la prece mia:
perdono e pace a te, Madonna mia,
fidente imploro,fidente imploro,
sotto il tuo santo manto
me sconsolato accogli,
o Madre pia, o Madre pia !"
Testo e foto di Domenico Ferrovecchio
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