Altare maggiore |
Già l'8 novembre, tuttavia, il tempio è stato riaperto al pubblico e i lavori di restauro sono stati presentati in una conferenza, alla quale sono intervenuti don Nunzio Falcicchio (Direttore per i Beni Culturali della Diocesi ), il dott. Filippo Aruanno, i restauratori Chiara Stella Sasso, Giuseppe Laquale, Francesco Lunare, Annibale Dambrosio e Graziantonio Pallotta. Quanto segue è tratto da quanto detto nella conferenza.
La chiesa, risalente, nell'aspetto attuale ai primi del XVIII sec., è stata oggetto di lavori di restauro durati circa tre anni, che hanno riguardato sia l'interno che l'esterno.
La chiesa è situata sul corso principale della città, a metà strada tra il Duomo dell'Assunta e l'antica Porta di Matera, ad un tiro di schioppo dal cuore medievale e gli edifici extra moenia.
Un primo edificio di culto venne costruito in quel luogo nel XVI sec., ed era dedicato alla Madonna del Soccorso, titolo da cui prendeva il nome anche l'attiguo monastero delle Clarisse.
Qui erano monacate le suore provenienti dai ceti e dalle famiglie nobili della città (monche "grandi" nel dialetto altamurano). Grazie ai loro lasciti, alla dote che esse portavano nel monastero e ad alcuni introiti provenienti da masserie e fondi agricoli, la chiesa fu ampliata diverse volte; l'ultima volta nel 1699.
I lavori terminarono nel 1709 così come attestato da un incisione sull'angolo destro della facciata. Nel 1799 la città fu assalita dalle orde del cardinale Ruffo e come essa, anche la chiesa del Soccorso fu derubata dei suoi averi; le suore violentate e uccise. Le sopravvissute furono trasferite nel vicino monastero di Santa Chiara (tutt'oggi attivo).
Nei primi dell'XIX sec. ci fu la soppressione di alcuni ordini monastici ad opera del cognato di Napoleone Gioacchino Murat. A questi anni risale l'abbattimento della chiesa di San Francesco d' Assisi e il convento destinato a usi laici (in esso oggi ha sede il palazzo comunale). Tutti i beni liturgici del soppresso convento francescano furono perciò trasferiti nella chiesa del Soccorso. Qui furono portati due bellissimi altari lignei opera degli Altieri con le statue di san Francesco di Paola (1696) e Sant'Anna (1695) ed un Cristo Morto della metà del '600. Questi due altari sono collocati nelle cappelle laterali della chiesa a pianta semi-ottagonale.
Nella chiesa si insediò la confraternita di San Francesco da Paola, riconosciuta con Regio Assenso nel 1839; raccoglie ancora oggi diversi ceti sociali della città.
Importante è stato il rinvenimento di una cisterna per la raccolta di acque piovane (appartenente sicuramente ad una casa popolare ed abbattuta per l'allungamento della chiesa in uno dei diversi rifacimenti).
I lavori di restauro restituiscono ai fedeli un altro gioiello dell arte sacra cittadina.
I lavori di restauro restituiscono ai fedeli un altro gioiello dell arte sacra cittadina.
Testo e foto di Massimo Colonna
Nessun commento:
Posta un commento
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.