Foto, storie, opinioni, pensieri di Francesco De Nicolo con la collaborazione di Maria Cristina Roselli, Domenico Ferrovecchio e Massimo Colonna.
venerdì 30 luglio 2010
Presentazione libro "U cioccə də S. Giacchéjnə"
Oggi 30 luglio, inomincia ufficialmente l'elenco degli eventi organizzati dal Comitato Feste Patronali 2010 in occasione della nostra Festa Maggiore.
Per domani il palinsesto prevede la presentazione nel Chiosco delle Clarisse del libro di Nino Caldarola intitolato "U cioccə də S. Giacchéjnə" riguardo la tradizione perduta dell'esilarante ciuccio di fiori che si realizzava in onore di S. Gioacchino
giovedì 29 luglio 2010
Rifacimento del lastrico solare alla Chiesa nuova (!) della Stella
Poco più di un anno fa, alla presenza di Mons. Luigi Martella, erano stati festeggiati i primi 10 anni della costruzione della nuova chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Stella.
La posa della prima pietra risale alla vigilia della Solennità della B. V. di Sovereto, il 22 aprile 1997, alla presenza dell'allora Vescovo Mons. Donato Negro.
I lavori, su progetto dell'ing. arch. Michele Amendolagine, furono affidati all'impresa edile molfettese di Luigi Samarelli. Il 14 marzo 1999, IV domenica di Quaresima, Mons. Donato Negro, con rito solenne consacrava la nuova chiesa parrocchiale alla presenza di tantissimi fedeli. Sotto l'altare poneva le reliquie di San Giovanni Bosco e del suo allievo San Domenico Savio.
Da circa un mese o due, tutti quelli che passano nei pressi della chiesa possono notare delle impalcature. Considerata la recente data di edificazione della chiesa è mi è sorta spontanea curiosità e perplessità nel vedere già impalcature intorno le mura dell"ecclesia".
Vista l'amicizia che lega noi blogger con il parroco della Chiesa della Stella, don Michele Del Vecchio, abbiamo chiesto il motivo della precoce riparazione.
Don Michele, non nascondendo di sforzarsi molto a mantenere un linguaggio concesso ad un uomo che indossa i suoi abiti, ci ha raccontato che i suddetti lavori sono del rifacimento completo del lastrico solare a causa di una malcostruzione. A quanto pare già dall'innaugurazione del 14 marzo 1999, dal solaio filtrava una buona quantità di acqua e allo stato attuale, al solo colpo di un pugno, i muri davano preoccupati segni di un sbriciolamento prossimo.
I lavori del rifacimento del lastrico costeranno, secondo il preventivo dell'impresa che vi sta lavorando, ben € 126.000,00.
Attualmente la parrocchia non può richiedere un nuovo mutuo bancario perché è ancora da estinguere il mutuo con il Banco Ambrosiano Veneto incassato per l'erezione della chiesa e ammontante a 150.000.000 di vecchie Lire. Attualmente, grazie alle offerte dei fedeli è stato possibile avviare i lavori. Il parroco ha comunque sottolineato l'onestà dell'impresa che sta lavorando al solaio, nonostante non vi sia attualmente una sicura garanzia di rimborso e pagamento.
Chiunque volesse contribuire con un'offerta può rivolgersi in sagrestia della Chiesa.
Si può contribuire anche acquistando dei piccoli gadget della parrocchia come il libro di Francesco Di Palo "La chiesa, la confraternita, la parrocchia di Santa Maria della Stella in Terlizzi" o la statuetta della Madonna della Stella.
mercoledì 28 luglio 2010
Processione dei Santi Anna e Gioacchino - Molfetta
Ieri, 27 luglio 2010, dalle ore 18 si è svolta la tradizionale processione di S. Anna e S. Gioacchino, genitori di Maria.
Nel Seicento, la festività di Sant’Anna era talmente sentita dal popolo molfettese da nominarla Protettrice e “Avvocata” della Città. Nonostante non abbia tuttora questo titolo,
Dal 1997 inoltre, accanto alla statua lignea di Sant’Anna e Maria, è stata aggiunta quella di San Gioacchino, ugualmente portata in processione.
La processione, partita dalla chiesa della SS. Trinità o di Sant'Anna, ha percorso il consueto itinerario: Corso Dante, Vico Sant’Angelo, Via Sigismondo, Via Domenico Picca, Via Annunziata, Via Immacolata, Via Paradiso, Via Roma, Corso Margherita di Savoia, Via Vittorio Emanuele II, Piazza Garibaldi, Corso Dante.
lunedì 26 luglio 2010
La solennità scomparsa di San Gioacchino
La diffusione è legata al particolare culto che i terlizzesi avevano per il Santo, risalente senza alcun dubbio all'inizio del '700, e che si estese e consolidò grazie all'opera del Cantore Francesco Paolo Confreda, influente personalità del tempo.
Affondando sempre più profondamente le sue radici, la devozione verso il Santo papà della Madonna prese forma e consistenza nelle celebrazioni liturgiche che si fecero sempre più frequenti e solenni nella nuova chiesa della Confraternita, dove ben presto venne collocato un gruppo statuario raffigurante S. Gioacchino, dalla dolce espressione paterna, che reca per mano Maria bambina per presentarla al Tempio. Essa risale al 1697 e fu scolpita ad Andria da Francesco Antolini.
Già prima del 1750, in occasione della festa del Santo, venivano organizzati fuochi d'artificio e luminarie; ma la prima processione risale al 1762, come risulta da una richiesta presentata dalla Confraternita al Vescovo. La petizione, favorevolmente accolta dal Vescovo, metteva in risalto una tradizione ormai acquisita nel culto dei terlizzesi.
Siamo a conoscenza dell'antico itinerario (i nomi delle strade sono quelli attuali):
Chiesa di S. Ignazio, Via Mazzini, Via Poerio, Via Vittorio Veneto, Chiesa di Santa Maria la Nova, Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Cavour, Corso Umberto I (sotto l'antica Portella), Piazza Mons. Tonino Bello, Via Paolo Rutigliani, Chiesa del Purgatorio (Piazza Plebiscito), Corso Dante, Via Mazzini, Chiesa di S. Ignazio.
Ad essa doveva parteciparvi anche il Capitolo Cattedrale che interveniva solo alle processioni del Rosario e del Carmine e a quella in onore della Madonna di Sovereto che rifiorì dopo il 1722.
I diversi riti, proposti allo svolgimento della festa, facevano gara a renderla sempre più ricca e attraente cercando di emulare persino la stessa Festa Maggiore già caratterizzata dalle prime edizioni del Carro Trionfale in onore della Patrona di Terlizzi, la Madonna di Sovereto.
Non c'è quindi da meravigliarsi se l'attenzione e l'interesse per la festa non era limitato a Terlizzi ma era esteso ai paesi vicini.
Nel corso degli anni i festeggiamenti in onore di S. Gioacchino non si limitarono più alla solenne processione della domenica dopo il 16 agosto, ma vennero estesi a ben tre giorni come per le maggiori feste, con fuochi d'artificio, luminarie, concerti bandistici, giochi popolareschi e lanci di palloni aereostatici.
Negli archivi ci sono note di particolari episodi successi durante la festa di S. Gioacchino.
I più significativi sono però quelli che spaziano dal 1846 a 1849 e sono viva e interessante testimonianza dello spirito risorgimentale.
E così, mentre alla Scala di Milano si applaudiva al grande musicista Giuseppe Verdi, in mezzo al borgo a Terlizzi si osannava San Gioacchino; al grido di W V.E.R.D.I. dei milanesi, faceva eco il grido W SAN GIOACCHINO dei terlizzesi.
Portando trionfalmente in processione la statua del Santo, i terlizzesi invocavano l'unificazione d'Italia sotto un'unica bandiera. Nei colori del tricolore, infatti, era ed è tuttora avvolta la statua di S. Gioacchino: veste verde, fascia bianca sui fianchi e mantello rosso.
Anche i Confratelli portatori si adeguavano alla circostanza indossando ai piedi, sotto la mozzetta verde e il camice bianco, le scarpe rosse.
Quando la gendarmeria borbonica riuscì a individuare la natura di quegli evviva, intervenì ripetutamente con la forza e proibì l'incriminata processione che ebbe la sua ultima edizione nel 1848. In quello stesso anno venne resistrato un forte passivo nell'ammontare delle spese necessarie a pagare i concerti bandistici, le luminarie, "le tremila e cinquecento (!) bombe in aria", palloni areostatici, e fuochi d'artificio.
Le solenni celebrazioni in onore di S. Gioacchino vennero riprese dopo la parentesi risorgimentale, ma da come si desume dai verbali dell'epoca, fu una ripresa in tono minore e non più tanto popolare.
Non si conosce l'anno preciso in cui essa non venne più effettuata e per quale motivo.
Mons. Gaetano Valente scrive: "Il declino di una bella tradizione di fede e folklore intestato al culto di S, Gioacchino è un fenomeno del tutto scontato se inquadrato nel contesto del processo evolutivo dei tempi moderni"; Gabriele Guastamacchia nel suo libro I nomi terlizzesi scrive: "[...] oggi la devozione di S, Gioacchino e fortemente in ribasso: la sua festa si è ridotta a una celebrazione di Congrega, senza larga partecipazione di popolo e senza processione. [...] Anche il nome Gioacchino va perdendo sensibilmente quota. [...] Non passerà molto tempo che S. Gioacchino sarà dimenticato del tutto dai terlizzesi."
E infatti, anche l'ultima tradizione rimasta, quella del cosiddetto "ciuccio di San Gioacchino" oggi è scomparsa a causa delle difficoltà economiche riscontrate dalla Confraternita.
Le ultime edizioni di questa esilarante festa popolare si tennero negli anni '70. La tradizione prevedeva che un fantoccio di asino (di fiori), detto l'asino di S. Gioacchino, spinto dallo scoppiare di petardi e da corde tirate da alcune persone, percorresse in su e giù alcune vie della città.
di Mons. Gaetano Valente da Francesco De Nicolo
**Foto di Francesco De Nicolo
La festa di S. Anna e S. Gioacchino
Gli antichi fasti della festa sono scomparsi da circa due secoli e oggi non rimane altro che la confraternita dedicata a San Gioacchino e l'omonima chiesa parrocchiale nella quale sono venerate le statue di Sant'Anna con Maria bambina (opera di Giuseppe Volpe) e quella di San Gioacchino con in braccio sua figlia.
Nel periodo della festa, i due simulacri vengono posizionati ai lati dell'altare e con il loro sguardo buono accolgono i fedeli.
Sorteggiata la barca della Madonna!!
domenica 25 luglio 2010
Conferenza sul restauro della statua della Madonna dei Martiri
lunedì 19 luglio 2010
Realizzazzione dell'impianto di riscaldamento nel Santuario della Madonna del Rosario
domenica 18 luglio 2010
La statua della Madonna dei Martiri finalmente restaurata!!! parte prima
Qui di seguito, le foto della processione della statua.